mercoledì 29 dicembre 2010

AIUTATECI A VIVERE SALERNO IN BICICLETTA !!!
Le amministrazioni locali di Salerno hanno l’obbligo di provare e riprovare a spingere i cittadini salernitani all’uso quotidiano della bicicletta. Incalzare in quest’opera di proselitismo significa per il centro città di Salerno realizzare gli stessi effetti benefici di una raccolta differenziata , proprio perché la situazione smog e traffico è diventa insostenibile, Ed allora immaginiamo per un attimo che gli abitanti di Salerno, o di chi vive in quasi centro, nonché i non residenti che vengono in città prendendo la macchina e, trovino disponibili dei punti di noleggio bici, segway e similari; ed immaginiamo , presupposta una mappa di percorsi ciclabili – esagerando – ma all’inizio anche senza, ma che comunque i più lasciano la macchina e prendendo la bici per andare in Tribunale, al Comune in provincia per shooping ed altro con un servizio sponsorizzato dal Comune di Salerno che vi permette di usare le biciclette gratuitamente pagando una tassa annuale di 12,50 Euro come a Firenze. E parallelamente l’Amministrazione Comunale inizi un percorso di scolarizzazione volto a favorire sempre più l’utilizzo della bicicletta fornendo ai cittadini diversi e numerosi servizi. Iniziando a far attraversare la nostra città da piste ciclabili, pensando ad itinerari strategici, dotando la città di un servizio sempre più capillare di noleggio, velo stazione, una segnaletica moderna e le rastrelliere antifurto. I risultati? 1) Una maggiore mobilità essendo la bici un mezzo accessibile a tutti e utilizzabile da tutti per la sua facilità di guida, non ha problemi di parcheggio e si muove anche entro zone pedonali. 2) La bici concorre alla riduzione del traffico e infatti se un certo numero di cittadini motorizzati passassero al non-motorizzato, ci sarebbe una forte diminuzione delle auto circolanti e una corrispettiva riduzione del traffico. 3) La diminuzione dello stress e soprattutto dei chili in più con grande gioia del cuore e dell’apparato respiratorio. 4) Sensibile riduzione dell’inquinamento atmosferico e acustico e quindi l’eventuale scelta di una politica a favore delle due ruote apporterebbe minori costi in termini di spese sanitarie e per l’ambiente che non avrebbe bisogno più degli interventi per la limitazione delle emissioni come l’interruzione della circolazione veicolare in determinati periodi. 5) La bici causa incidenti di lieve entità (casomai li subisce), ha un ridotto consumo di spazio e in questo periodo dove non si trova più un varco tra una auto e l’altra, neanche per attraversare con un passeggino ( e le mamme lo sanno benissimo), la bici potrebbe rappresentare un’ottima soluzione per risolvere questo essenziale problema e costituire così anche un buon investimento. 6) La bici ha una velocità almeno pari a quelle delle auto in città. Infatti nelle ore di punta un tragitto compiuto in macchina ha una velocità media inferiore ai 10 km/h mentre la bici, ove ne avesse la possibilità, si muove con velocità ben superiore e si può dire che il tempo impiegato si può calcolare come la velocità media moltiplicato per la distanza, dato che non ci sono tempi morti quali la ricerca del parcheggio. 7) Le due ruote ecologiche sono economiche da acquistare, mantenere e utilizzare. Questo è un vantaggio non solo personale ma anche a livello pubblico per le amministrazioni che desiderano incentivare l’uso della bici. Infatti la costruzione delle piste ciclabili ha un costo di gran lunga inferiore rispetto alle strade : investire nel campo della mobilità ciclistica si tradurrebbe in un risparmio per le casse pubbliche e in un aumento del numero degli utenti delle due ruote non motorizzate che sarebbero attirati da una rete più efficiente ed estesa. Oramai da anni giro in bici per Salerno e dintorni e vi posso assicurare che la società dell’automobile è il passato, il futuro è la bicicletta anche se gli urbanisti ed i sindaci di molte città trovano difficoltà ad accorgersene.
Ci provate ?

giovedì 16 dicembre 2010


Salerno e i firmatari del MANIFESTO DELLA RAZZA
Tra i vantaggi che ci sono di girare ESCLUSIVAMENTE in bicicletta per Salerno è quello di poter osservare quello che ti circonda con estrema calma e senso di contemplazione, però questa mi è sfuggita e me l'ha segnalata Mauro che ha scoperto che nei pressi del GS zona san leonardo c’è una traversa intitolata a Sabato Visco . Molti diranno e chi è ? Beh , scopriamolo insieme. Sabato Visco nato a (Torchiara, 9 aprile 1888 – Roma, 1º maggio 1971) è stato un fisiologo e politico italiano, illustre nutrizionista. E fin qui tutto bene poi si scopre che fu uno dei sostenitori della politica razzista in Italia durante il regime fascista. Che i suoi successi accademici furono legati all’aver partecipato all'impresa di Fiume, e successivamente deputato fascista. Nel 1931 fu nominato professore ordinario di fisiologia generale nell'Università di Roma, succedendo a Giulio Fano, fu poi preside della Facoltà di Scienze dell'Università di Roma, segretario del Comitato Biologico del Consiglio Nazionale delle Ricerche, fondatore (nel 1936) e direttore dell'Istituto Nazionale di Biologia (attuale Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione), socio dell'Accademia Nazionale dei Lincei/Accademia d'Italia. Il Magnifico Visco svolse un ruolo di primaria importanza nella politica razziale del regime fascista: fu primo firmatario del «Manifesto degli Scienziati razzisti» (15 luglio 1938). Partecipò alla fondazione della rivista La difesa della razza . In un intervento alla Camera, nella primavera del 1939, Visco dichiarò che l'università italiana perdeva i docenti ebrei «con la più serena indifferenza», e che anzi ne guadagnava in «unità spirituale». Il 4 gennaio 1946, a fascismo finito, una commissione di epurazione, presieduta da Benedetto Croce e Vincenzo Rivera, lo dichiarò decaduto dall'Accademia dei Lincei . Visco riottenne , poi, la cattedra di fisiologia, la presidenza della facoltà di Scienze all'università di Roma e la direzione dell'Istituto nazionale della nutrizione, grazie all'abilità nel trovare appoggi all'interno dei maggiori partiti politici italiani riciclandosi come antifascista. Per diverse ragioni sarebbe meglio togliere la titolazione della stada salernitana a Sabato Visco e forse una maggiore attenzione da parte dei comunali , non guasterebbe. Si dia una rilettura dei 10 punti apparsi sulla rivista "La Difesa della razza" del marzo 1942. 1. Le razze umane esistono. 2. Esistono grandi razze e piccole razze. 3. Il concetto di razza è puramente ideologico. 4. La popolazione dell'Italia attuale è ariana. 5. La composizione razziale dell'Italia è immutata da un millennio. 6. Esiste ormai una pura razza italiana. 7. La questione del razzismo in Italia deve essere trattata da un punto di vista puramente biologico, senza intenzioni filosofiche o religiose. 8. È necessario fare una netta distinzione tra Mediterranei, Orientali e Africani. 9. Gli ebrei non appartengono alla razza italiana. 10. Nessun ibridismo deve contaminare la pura razza italiana.
Ed io mi trovo spesso a dover difendere uomini come Julius Evola proprio contro questi "CELEBRATORI"? Quanto meno Evola è rimasto coerente con il suo pensiero fino alla fine dei suoi giorni. E forse è proprio questo il problema.

lunedì 13 dicembre 2010

Caro Sindaco Babbo Natale – on. Vincenzo De Luca , vorrei , nella mia letterina che si realizzassero alcuni desideri per cose che non riguardano solo me, ma coinvolgono tutti gli abitanti del Carmine . 1) Vorrei che via Giovanni Centola – trav. PIO XI – fosse più illuminata visto che sono rimasti solo due punti luce , su 4 , ed uno di questi funziona ad intermittenza= totale un solo punto luce; 2) Vorrei che sul marciapiede di via Giovanni Centola, 4 non parcheggiassero più le macchine perché , tutti gli abitanti per accedere alla proprie abitazioni devono camminare in mezzo alla strada. I vigili fanno ogni tanto qualche multa, ma riparcheggiano puntualmente , quindi vorrei che fossero messi dei dissuasori. 3) I marciapiedi sono abbastanza grandi in via Centola per mettere i dissuasori - cfr. zona Tortorella - quindi il capo dell’Ufficio tecnico, che pare abbia detto che la cosa non si può fare, ha un metro troppo flessibile. 4) Vorrei che si allagasse il marciapiede di via PIO XI dove quanto passano macchine ed autobus, tra l’altro ad alta velocità e per pochi centimetri i pedoni, da soli e/o con passeggini non vengono investiti. Presto o tardi ci scapperà il morto. 5) Vorrei che vi fosse più controlli di pubblica sicurezza davanti alla UILDM dove si attardano ubriachi extracomunitari di origine rumena e russa al punto da diventare molesti. 6) Vorrei che fosse riaperto il passaggio dalla UILDM che porta in zona APOLLO impedirebbe il transito all’interno dell’ASL di Via Vernieri, che presto verrà chiuso ed obbligherà i cittadini e gioventù scolastica a fare un lungo giro nel traffico, quando poi i lavori all’interno del centro pare, l’abbiamo pagato con i soldi nostri. Ora. Seppure non sono stato buonissimo di certo , in compensazione lo sono stati le centinaia di anziani e bambini che vivono sul Carmine . Ed allora a me il carbone ed a tutti gli altri i desideri realizzati?

domenica 5 dicembre 2010

DE LUCA:.....ACQUA.
In questi giorni a Salerno affissi ai muri della città ci sono manifesti d'informazione e sensibilizzazione sulla gravità delle decisioni politiche in materia di privatizzazione della gestione degli impianti per l’erogazione dell’acqua, ma più efficaciemnte dobbia dire “ PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA”.Cosa dice la quasi legge: se gli impianti restano un Ente pubblico, ci si muove nell’ambito del diritto pubblico appunto, una SpA, anche se a totale capitale pubblico, rientra in quello del diritto privato – bilanci in pareggio e profilo welfare - ; mentre se la gestione diviene privatizzata la conseguenza è l’ aumento delle tariffe. L'esempio più eclatante è la Toscana, regione in cui numerosi comuni hanno affidato la gestione del SII a società miste che, puntando all'ottenimento del massimo guadagno, hanno aumentato le tariffe, diminuito la manutenzione e ridotto gli organici. Il risultato è che tra le prime 3 città per le bollette più care, 2 sono toscane cioè Arezzo e Prato. L’acqua è un bene comune dell’umanità, un bene pubblico che appartiene a tutti, non una fonte di ricchezza per imprenditori e società. L’unico modo per impedire questo processo, è presentare in comune una proposta di delibera in cui si chiede di riconoscere che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica. Questa definizione è pienamente legittima, in quanto l’Unione Europea demanda ai singoli Stati membri, il fatto di definire quali siano i servizi a rilevanza economica e quali privi di rilevanza economica, e la normativa del nostro Paese non si è mai pronunciata esplicitamente in questa direzione. Con tale operazione, il Comune avrà la potestà di decidere quale forma gestionale intenderà adottare per la gestione del servizio idrico in quanto servizio privo di rilevanza economica, en quindi, scegliere di affidarlo direttamente ad un’Azienda speciale consortile da esso costituita. E' necessario che la considerazione di tutti noi verso questo problema sia altissima, in quanto molte multinazionali hanno da diversi anni posto in essere strategie su questa risorsa immensa, che è l'acqua. Leggete sulla rivista di geopolica Eurasia un articolo di Carlos A. Pereyra Mele e le manovre degli stati burrattini delle multinazionali sul problema dellìacqua come patrimonio dell'umanità. Nel prossimo intervento vi informerò del seguito.

venerdì 19 novembre 2010

150 ANNI D’UNITA’ D’ITALIA: E LI CHIAMARONO …BRIGANTI. L'Unità d'Italia fu perseguita e conseguita - ha detto il Capo dello Stato nell'intervento a Genova, 'Per l'Unità d'Italia. Verso il 150° anniversario della fondazione dello Stato nazionale' - attraverso la confluenza di diverse visioni, strategie e tattiche, la combinazione di trame diplomatiche, iniziative politiche e azioni militari, l'intreccio di componenti moderate e componenti democratico rivoluzionarie. Fu davvero una combinazione prodigiosa, che risultò vincente perché più forte delle tensioni anche aspre che l'attraversarono". Ma questa è la storiografia ufficiale che ha sempre nascosto la verità su come sia stata raggiunta l’unità d’Italia, invece sarebbe ora che, cominciando dalle scuole, si portasse a conoscenza “la storia dalla parte dei vinti” e si trasgredisse all’incipit secolare che la storia la scrivono , come nel nostro caso i piemontesi.
Un passo avanti per la cultura italiana ed un riflesso che renderebbe più comprensibile il divario tra nord e sud che oggi sempre più sentito, rendendo merito alla memoria degli uomini che hanno lottato, durante l’unità, affinché il processo di unificazione non fosse un processo d’invasione.
Ma così non fu e si sviluppo il brigantaggio come fenomeno d’INSORGENZA. E' proprio da qui che inizia la vera storia. Il meridione, fu conquistato con le angherie degli "invasori", contro un popolo che nutriva amore per il fuggitivo Re Francesco II, per la nascita di nuove tasse , imponendo leggi e costumi che nulla aveva a che fare con le tradizioni locali. L'unità fu una guerra civile dalla violenza inaudita (si parla di oltre 700.000 morti) che vedeva contrapposti i briganti, così definiti dall'invasore, meglio i PATRIOTI MERIDIONALI, all'esercito sabaudo. I Manzo, i Donatelli, i Crocco, i Tranchella e tanti altri riuscirono ad organizzare ed a guidare la resistenza del popolo del mezzogiorno, restistendo agli invasori con contadini, fattori, piccoli possidenti e nobili del luogo. Essi, non disponevano di armi e solo alcuni di loro erano addestrati ad una disciplina militare; il loro è un movimento spontaneo che contava su risorse finanziarie molto scarse, animato essenzialmente dalla volontà di difendere il proprio mondo dalle razzie, stupri, incendi,soprusi degli “unitari”. L’annessione del meridione fu segnata da atrocità che l'esercito piemontese perpetrò nei confronti delle popolazioni meridionali attraverso eccidi di massa, compiuti in nome del diritto di rappresaglia e la decapitazione di alcuni briganti, le cui teste furono messe in mostra a monito delle popolazioni locali. Una legge venne varata appositamente per coloro che insorgevano contro il nuovo ordine, la legge Pica, secondo cui era passibile di fucilazione immediata chiunque fosse accusato di aver complottato contro i piemontesi. La decisione veniva presa a totale discrezione delle autorità militari, anche in presenza di semplici indizi e senza alcuna prova concreta. Il fenomeno delle insorgenze antipiemontesi non divenne mai un vero e proprio moto insurrezionale con concrete possibilità di vittoria perché mancavano le risorse finanziarie che potessero garantire addestramento ed equipaggiamento necessari. Da un diario di un ufficiale sabaudo: “Entrammo in un paese e subito incominciammo a fucilare i preti e gli uomini, quanti capitavano...”. Pontelandolfo, paese del beneventano, fu letteralmente raso al suolo. Anche la storiografia corrente ha riconosciuto che la repressione contro il Brigantaggio ha fatto più vittime di tutte le altre guerre risorgimentali messe insieme. Ma c'è di più, purtroppo... veri e propri campi di concentramento, il più temibile quello di Fenestrelle, fortezza situata a quasi duemila metri di altezza sulle montagne piemontesi, sulla sinistra del Chisone, faceva tanto spavento come la relegazione in Siberia. Ufficiali, sottufficiali e soldati (tutti quei militari borbonici che non vollero finire il servizio militare obbligatorio nell'esercito sabaudo, tutti quelli che si dichiararono apertamente fedeli al Re Francesco II, quelli che giurarono aperta resistenza ai piemontesi) subirono il trattamento più feroce. La liberazione avveniva solo con la morte ed i corpi venivano disciolti nella calce viva collocata in una grande vasca situata nel retro della chiesa che sorgeva all'ingresso del Forte. Una morte senza onore, senza tombe, senza lapidi e senza ricordo, affinché non restassero tracce dei misfatti compiuti. Ancora oggi, entrando a Fenestrelle, su un muro è visibile l'iscrizione: "Ognuno vale non in quanto è ma in quanto produce" (ricorda molto le scritte dei lager nazisti). Già nel 1862 nel mese di ottobre, essendosi fatta insostenibile la sistemazione dei prigionieri di guerra e dei detenuti politici, con la deportazione degli abitanti d'interi paesi, con le "galere" piene fino all'inverosimile, il governo piemontese diede incarico al suo ambasciatore a Lisbona di sondare la disponibilità del governo portoghese a cedere un'isola disabitata dell'Oceano Atlantico, al fine di relegarvi l'ingombrante massa di molte migliaia di persone da eliminare definitivamente. L'aspetto più indecente di questa vicenda è che sullo sfondo c'è una storia di debiti di guerra (Cavour ne fece tre in dieci anni!) a cui si sommavano anche quelli per comprare proprio quei cannoni a canna rigata che permisero la vittoria sull'esercito borbonico. Il Piemonte era indebitato con Francia e Inghilterra ed il regno borbonico rappresentava una vera e propria miniera d'oro per la borghesia espansionistica piemontese e per gli affaristi internazionali. Le riserve auree del Regno delle Due Sicilie, (ben 500 milioni contro i 100 milioni dei piemontesi) avrebbero permesso di stampare carta moneta per circa tre miliardi: una vera e propria manna se a ciò si aggiungono le nuove tasse imposte ai 9 milioni di abitanti, i risparmi, le terre ed i beni sottratti alle autorità ecclesiali destinati allo sviluppo dell'agricoltura padana. Tutto in nome dell'unità d'Italia. Nel 1861, infatti, si contavano soltanto 220mila italiani residenti all’estero; nel 1914 erano 6 milioni. È inquietante, se si pensa che la popolazione dell’ex Regno napoletano era composta da 8 milioni di persone. L’esercito sardo aveva avuto la propria vittoria, ma non così il regno d’Italia: i briganti non erano distrutti, avevano solo trovato un’altra forma di resistenza, l’emigrazione. Un caso curioso di repressione moderna è sul film del 1999 di Pasquale Squitieri dal titolo "Li chiamarono... briganti!" nel quale restituisce dignità e valore a quegli uomini ed a quelle donne del sud che scelsero di pagare con la propria vita l'amore per la propria terra, la famiglia, la patria e la fede. Un film che mette a nudo, per la prima volta, la realtà, ufficialmente mai riconosciuta come tale, di una precisa volontà di sterminio. E se questo film lo proiettassimo nelle scuole di Salerno visto che è stato tolto dal commercio perché giudicato politicamente scorretto?

mercoledì 10 novembre 2010




DE LUCA:  LE LUCI D'ARTISTA ED IL NEO-PAGANESIMO

Sabato 6 novembre alle ore 19.00 in giro per Salerno, come gran parte dei cittadini residenti e non,  sono andato a dare uno sguardo alle luci d’artista del sindaco De Luca. Sarei un ipocrita se non ammettessi che lo spettacolo c’è e si vede, come altrettanto ipocrita se non vi partecipassi i primi pensieri che mi sono venuti in mente. Lontani da un natale cristiano il rito delle luci d’artista si esprime in arti magiche e possiamo anche azzardare , in una miscellanea di esoterico astrologico. Simbologie con unicorni, draghi,  pianeti , stelle, galassie, costellazioni elioteimo . Personalmente la cosa non è che mi dispiaccia,  ma che i vertici ecclesiastici salernitani con associazioni, congreghe, movimenti non abbiano sollevato alcun grido di protesta mi pare troppo sospetto. E' possibile che non se ne siano accorti; oppure preso coscienza hanno preferito l'arte del silenzio.  Ora vi partecipo due mie riflessioni: una sul rito delle luci d'artista  e una sui simboli magici. Leggete cosa scrive un attento studio della TRADIZIONE sul rito. “ (…) ciò che faceva aumentare l’influenza trascendente del capo era il rito. Il rito cemento originario delle organizzazioni piccole e grandi ed era prerogativa dei patres , dei capi famiglia. Stabilire delle ritualità sono le prime cose che dimostrano il governo dell’impero, seppure volessimo degradare il concetto di rito a cerimonia ( ndr. non cambia molto ). Infatti, Cerimoniae era il termine specifico con il quale si designavano le arti magiche”. Il simbolismo magico ed i significati esoterici. Nella parata di luci si presenta : IL DRAGO = Un drago non è una fantasia oziosa. Quali che possano essere le sue origini, nella realtà o nell'invenzione, nella leggenda il drago è una potente creazione dell'immaginazione, più ricca di significato che il suo tumulo d'oro(John Ronald Reuel Tolkien); L’Unicorno = conosciuto anche come liocorno, una creatura magica possente e giusta.Le sue zone di origine sono i boschi incantati, dove le sorgenti sono innumerevoli, dove le cascate scendono copiose e gli alberi millenari parlano con il vento.La leggenda si pensa che sia nata dal ritrovamento di corni a spirale dei Navari (mammiferi marini con solo due denti, uno dei quali, nei maschi, è lungo fino a due metri!) morti portati a riva dalle onde.; L'albero di Yggorasill = Sostegno e impalcatura ai nove mondi, nella cosmologia nordica, è un frassino, simbolo sempreverde dell'eterno fluire della vita attraverso i livelli dell'esistenza. Un albero attorno a cui lo spazio astronomico e il tempo cosmico si fondono nella nozione di un destino ineluttabile. I^, II^ e III^ radice dove, ad una delle quali Odino vi perse un occhio.; Fate = creature leggendarie presente nelle fiabe o nei miti di origine principalmente italiana e francese, ma che trova comunque figure affini nelle mitologie dell'Europa dell'Est. Nell'originale accezione dell'Europa meridionale è totalmente sovrannaturale, cioè non ha nulla di umano se non l'aspetto.
Elioteismo= Forma di religione naturalistica, al cui centro c'è il culto del Sole come unica o suprema divinità.
Siamo di fronte ad una forma di messaggio neo-pagano, di culti misterici, esoterici.??? Questo è il messaggio, oltre le luci, nella preatmosfera natalizia salernitana???. La vera novità forse stà proprio in questa totale scomparsa della simbologia cristiana e dell'affermazione di una autonomia non laica , ma pagana. Ed i cristiani ? Forse condannati al silenzio... da ODINO.


lunedì 25 ottobre 2010

I nuovi “cortigiani” e gli uomini liberi: lezione di Maurizio Viroli


Recevo e volentieri pubblico.



E’ stata una conversazione “speciale”, quella ospitata dalla Sala del Tritone alla Baia Flaminia di Pesaro, alla presenza di insegnanti e studenti delle scuole superiori e del prof. Maurizio Viroli, docente di Comunicazione della Politica all’Università di Princeton (USA). Una lezione destinata ad accendere le menti “vive” di coloro che avvertono il bisogno di conoscere e imparare, di esprimersi liberamente e coerentemente secondo idee, ideali e principi incontrati (e non per caso) e intimamente coltivati. Il prof. Maurizio Viroli ha ricordato che gli Italiani sono famosi in tutto il mondo per il noto libro di Baldassar Castiglione, ovvero Il Cortegiano, quel singolarissimo testo che risale al Cinquecento, nel quale si muovono uomini di corte, nobili e dame. In esso è ben descritta la categoria del “cortigiano volontario” e noi, a distanza di secoli, di questa tipologia “umana” ne riconosciamo a migliaia, anzi a milioni, data l’attuale situazione. Il cortigiano volontario è colui che, per avidità di benessere personale e di potere, si mette a completa disposizione del Principe, lo segue, lo adula, lo asseconda in ogni momento, fino a conoscerne i gusti e i desideri , fino a immedesimarsi in lui; si spersonalizza, sa che deve far aumentare il prestigio e la potenza del Principe: e così tutte le sue espressioni sono un atto unico d’ignobile servilismo che inevitabilmente, laddove esistono potenzialità individuali meritevoli e degne, le fa tacere per sempre, le “brucia”.

Al tempo del Rinascimento erano gli artisti e gli intellettuali che, desiderosi di “un po’ di fortuna”, dovevano accettare di prestare servizio alla Corte e diventare proprio così: dei cortigiani pronti a far emergere e splendere soltanto il Principe. Ma è una specie sempre esistita nei secoli della storia e mai estinta.

Ancora adesso, quando si torna in Italia dall’estero, si ritrova d’un tratto una nutrita schiera di servi del potere, che sono l’esatto contrario dei cittadini; i primi spesso sono analfabeti, non hanno idee proprie, non hanno ideali, né forza morale, né coraggio, ma sono pieni di paure e non nutrono alcuna stima di se stessi.

La paura è un blocco che inibisce i processi di sviluppo armonioso della personalità, e senza autostima si cede facilmente alla malsana tentazione di “vendere” il proprio consenso, senza capirne il senso, e di mettersi dalla parte del più forte per ricavarne immediati vantaggi , benefici, o qualche privilegio, anche se tutti questi “benefit” non sono mai garantiti in eterno, ma possono essere interrotti da un momento all’altro.

I secondi sono coloro che hanno maturato la consapevolezza che per vivere una vita dignitosa , di Verità e di Bellezza, bisogna raggiungere innanzitutto una condizione di libertà interiore attraverso l’istruzione, la conoscenza, la formazione di ideali, di principi, di diritti e di doveri da tradurre con coerenza nelle azioni . Queste sono le chiavi per un’elevata esistenza umana in una società di eguali.

Il percorso non è davvero facile, ma faticoso : nell’itinerario verso la libertà chi ha deciso di non essere schiavo ne porta con fierezza l’onere e il peso per un traguardo superiore, senza dimenticare le conquiste del passato.

lunedì 11 ottobre 2010




GLI UOMINI E LE ROVINE

Venerdì 8 ottobre alle ore 11.00 si è tenuta , presso la sede dell’ASL di via Nizza la conferenza stampa per la presentazione della Dott. Maria Rosaria ( Sara) Caropreso nominata Project manager dell’Ospedale della Valle del Sele. Cosa significa ora lo  spiego. La cricca di Bassolino & co. hanno dilapidato le pubbliche risorse, per poter rientrare dal deficit , bisogna razionalizzare l’organizzazione sanitaria, e così anche la rete ospedaliera. Nello specifico  i 4 ospedali di Battipaglia, Eboli, Oliveto Citra e Roccadapide, si riuniranno , non certo prossimamente,  in unico presidio  c.d. della Valle del Sele , ma nel frattempo già bisogna pensare ad accorpare reparti ed a razionalizzarne l’utilizzo delle risorse dei 4 ospedali e questo sarà  il difficile compito della dott.ssa Caropreso. Tanto premesso  voglio parlarvi di quanto è accaduto a via Nizza  ma non avete potuto leggere dall'informazione ufficiale. Vi voglio parlare di cortigiani e cortigianeria. Allora. L’ASL di Salerno è stata politicamente sempre gestita dal centro-sinistra ( concorsi, incarichi, promozioni, prebende, stipendissimi ) e per anni donati, per lo più, agli amici ed agli amici degli amici, promozioni, prebende, stipendissimi ,   il più delle volte in violazione alla legge  con un sistema di familismo amorale collaudato. Quasi tutti i posti di comando dell’ASL sono occupati da tali “ militanti” che ora  hanno un problema  c’è "un'intrusa"  - appunto la dott.ssa Caropreso – tecnico voluto dalla destra salernitana ed in particolare dal Presidente on. Cirielli - che potrebbe, facendo solo il suo dovere,  destabilizzare tale sistema di convergenze. Ebbene venerdì il Presidente Cirielli è venuto all'ASL di SAlerno ed ha parlato, l’unico ad averlo fatto, oltre i due manager, tra il celato shock ed il fastidio "da estraneità territoriale" . I commenti riferiti  erano che meglio sarebbe stato “evitare” la sua presenza , troppi però quando è arrivato, la sala era gremitissima,  gli giravano intorno, facendo una gara a punti per stretta di mano, a sorridergli , a prostrarsi in inchini, piaggerie, adulazioni, cortigianerie che provenivano per il   90 % dai presenti  critici vertici dell’ASL. E' sul quel 90% che rifletto!!! I  cortigiani hanno maturato carriere e consolidato il proprio potere professandosi “ integerrimi uomini o  donne di sinistra”  assolutamente non sostenitori di Cirielli , ma di Valiante -  e che ora rimbalzano da una segreteria politica all’altra, in preda ad isteriche ricerche,  come  casalinghe nei supermercati,  a caccia delle migliori offerte “ tipo 3x2 “.
E’ vergognoso,ributtante, vomitevole , nauseabondo, stomachevole e ripugnante. Un mia guida spirituale ha  scritto che la via del legionario non può essere percorsa da chi non è libero dai bisogni il bello è che questa dirigenza non ha nemmeno il problema del piatto in tavola a 4000 e 5000 euro al mese. Ed allora perché tanta cortigianeria da coloro  che avevano la  tessera del PCI, del Partito Democratico di sinistra del Partito Democratico che non hanno mai votato con il Presidente  Cirielli ( MSI, AN, PdL ) ? . Ripensamento ideologico ?  Crisi di coscienza ? NO è solo una questione di miserie umane ; è solo una questione di avidità, ingordigia, cupidigia, fame di potere.  Tutte queste persone non conoscono la  via della DIGNITA’ E DELL’ONORE. Perciò cari colleghi, che avete conservato questi preziosissimi beni ,  guardate gli  svendibili con disprezzo, con altezzosità, senza alcun riguardo : “Un artigiano che assolve perfettamente alla sua funzione è indubbiamente superiore ad un re che scarti e non sia all'altezza della sua dignità” L'ASL di Salerno non è solo afflitta da deficit finanziari , ma anche morali e spirituali. Quali uomini resteranno in piedi tra queste rovine ? 

lunedì 27 settembre 2010


GLI ORCHI

Le immagini riportate sono chiaramente di Salerno, C.so Vittorio Emanule per intenderci, e mentre si magnificano piazze, luoghi d'incontro ultracivili, opere stradali migliorative, asili e tant'altro i cittadini di salerno, voglio sperare non salernitani e di sicuro non salerniNANI, si comportano così. Tali azioni mi fanno venire in mente  un passaggio de Lo Hobbit di Tolkien : " Gli orchi non fanno cose belle (...) ,  Di solito sono disordinati e sporchi. (...). Hanno sempre cercato di lavorare il meno possibile con le proprie mani, e sono probabilmente responsabili di quegli sconvolgimenti che alcuni chiamano "regresso" ( quest'ultima è nota dell'autore). Nei romanzi di Tolkien, gli orchi sono descritti come esseri antropomorfi, più bassi degli Uomini, orribilmente deformi, sudici; hanno le gambe arcuate e sono forzuti ma impacciati. Sono creature malvagie e miserabili, capaci solo di distruggere. E' triste constatare che girando per la città  ne siamo invasi, prevale la cultura dell'orco, e mi viene da pensare che il Prof. Tolkien è sempre molto attuale.






 

venerdì 10 settembre 2010

SELF-CONGRATULATION



Come è sottile la linea tra narcisismo ed autocelebrazione in psicologia. In politica, poi diventa addirittura invisibile. Si entra e si esce quando dall’uno e quando dall’altro. Ma come sono i politici di oggi, fatta eccezione per molti del passato e pochi del presente.  Innamorati di sé stessi? pieni di arroganza?  vanagloria?  megalomani?  O semplicemente buoni gestori della cosa pubblica ?  Vi chiedere cosa mi ha sollecitato questa riflessione ebbene guardate qui:



Nei miei soliti giri in bici per Salerno - mi sforzo di salvare l'ambiente ed il mio apparato cirdio-vascolare -  ho letto questo  manifesto perciò  mi è venuto da pensare se esiste un differenza tra autocelebrazione e narcisismo. Vuoi vedere che l'autocelebrazione è una forma di narcisismo contenuto, come dire  narcisismo  patologia dell'autocelebrazione. Il problema è che in politca l'uno e l'altro sono intimamanete connessi. Al di là dei contenuti del manifesto, perché il  Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca ha sentito l'esigenza, tra l'altro non nuova, di dire : " Avete visto quanto sono bravo, mi avete dato fiducia ed io sto ricambiando". Questo va bene. Ma mi preoccupa una riflessione , vuoi vedere  che oggi fare il proprio dovere  rappresenta un'eccezione  - da autocelebrazione/narcisistica - stante la miriade di mangia pane a tradimento e fannuloni che ritroviamo a gestire il bene comune. Ed allora mi viene in mente la figura di Domenico Pellegrini-Giampietro ( si studi  senza preclusioni ideologiche, solo come fatto storico) il cui rimpianto è stato non  il riconoscimento "bisbigliato" di salvatore delle finanze d' Italia, ma quello di non aver potuto portare a compimento l'opera che si era prefisso. E se il Sindaco invece di fare la lista di quello che ha fatto, facesse la lista periodica delle cose ancora da fare, in modo di garantire ai cittadini la possibilità di verificare la operatività "in corso d'opera"?   
Maestro di kyūdō ( tiro con l'arco) all'allievo : " Da noi se si ha da fare un cammino di 100 km a 90 km ci si considera solo a metà...

giovedì 9 settembre 2010




 AZIONE E QUALIFICAZIONE

Parto da un banale e ricorrente fatto per introdurre un argomento senza fine. Sulle spiagge di tutta Italia, ma forse nel mondo, si apre come al solito il mercato del tarocco. Cioè a dire un oggetto simile all’originale nella fattura , ma mai nella sostanza. Pare sia difficile resistere alla tentazione dell’acquisto con tutte le trappole “ intime” ad esso collegato. Alcuni ne fanno, poi, solo una questione di stile, altri ne fanno una questione anche etica. Personalmente mi chiedo perché si compra il tarocco ? Le giustificazioni posso essere infinite, siano esse riferite al sì come al no. Non voglio porre un problema sul : “ Piuttosto che niente meglio piuttosto; oppure meglio pochi ma buoni “. Sia essa una questione etica oppure di stile non è importante , come al solito l’acquisto è l’effetto , noi abbiamo l’obbligo di chiederci qual è la causa. Dobbiamo domandarci cosa vogliamo far prevale l’essere o l’apparire. Annosa questione anche questa. Ebbene la società moderna impone uno status e degli standard, ed ecco che orde di persone la inseguono, mentre non se ne rendono neanche conto, ciò perché gran parte dei rapporti sono dominati sull’apparire. Ciò ha portato innegabilmente ad un mondo che privilegia l’apparire in modo smisurato sull’essere che è rimasto sino ad oggi una terra di nessuno, poco importante e come si crede erroneamente persino non espandibile. L’essere quindi, è un qualcosa di profondamente diverso, l’essere è come siamo veramente, nel profondo, cosa e come pensiamo, è la parte di noi stessi con la quale dialoghiamo interiormente, ma essa raramente è mai esposta nella sua completezza, ciò perché spesso l’essere può collidere severamente con l’apparire. Persona , personalità risultano sempre al “ centro” e se invece , visto che l’apparire è forma e l’essere può essere il non essere , e se affermassimo il principio dell’impersonalità attiva : “ Bisogna suscitare uno stile di impersonalità attiva, per cui quel che conta sia l’opera e non l’individuo, per cui si sia capaci di non considerare se stessi come qualcosa di importante, essendo importante invece la funzione, la responsabilità, il compito assunto, il fine perseguito”. E se facessimo così.

mercoledì 8 settembre 2010

SIAMO UOMINI LIBERI?
Vi voglio invitare ad una riflessione : “ Il male di tutti i mali è la società mercantile”. Leggete questa trasposizione : (…) nelle contrapposte classi dei capitalisti e dei proletari si vede due facce d’una stessa realtà che è la “demonia dell’economia”, l’assunzione d’una categoria strumentale a categoria finalistica, conseguente alla “invasione barbarica” dell’industrialismo. L’illusorio miraggio delle conquiste tecnico-industriali, che egualmente abbacina i due antagonisti, vela ai loro occhi il deserto spirituale in cui il materialismo li ha condotti e dove essi officiano all’ultima divinità superstite: il progresso, tra i possibili fasti del quale vi è la distruzione scientifica dell’umanità. LA difesa disperata dei valori spirituali degli stessi uomini disposti ad arginare la rovina sono più o meno intaccati dalle tossine del male che essi vogliono curare, delle quali la cultura moderna è impregnata. Ed allora dar vita ad una élite a carattere spirituale, formata da uomini esprimenti un ideale di virilità immateriale, dotati di una fedeltà incondizionata, ascetica, incrollabile all’idea che li accomuna capace di depurare dalle tendenze economicistiche, utilitaristiche e ultra-consumistiche l’agire quotidiano “. Nessun anatema contro il denaro ed il profitto, esprimerei un pensiero troppo antimoderno, ma sostengo che i valori e la funzione economica sono da accettarsi, ma in quanto subordinati ad altri valori. E’ significativo che il privilegiare sistematicamente l'economia ed il benessere individuale porti a breve termine, oltre che all'instaurazione di un sistema inumano ed alla deculturalizzazione dei popoli, persino ad una cattiva gestione economica. Ma purtroppo ciò che sfugge al calcolo dei costi oggi è trascurato. Gli aspetti non quantificabili economicamente della vita umana e dei fatti socioculturali diventano indecifrabili e vengono quindi ritenuti insignificanti. La personalità dell'uomo è “cosificata”, ovvero assorbita dai beni economici posseduti, che soli strutturano la sua individualità. Si cambia di “personaggio” quando cam¬bia la moda e non si è più caratterizzati né dalle origini , né dalle opere, ma solo dal consumo. Nel sistema contemporaneo i tipi dominanti sono il consumatore, l'assicurato, l'assistito, neppure il produttore o l'imprenditore, giacché il mercantilismo diffonde un tipo di valori per cui ven¬dere e consumare appare più importante che produrre. E non vi è niente di più livellatore che la funzione del consumo: il produttore, o l'imprenditore, si dif¬ferenzia per le sue azioni, mette in gioco delle capacità personali; il consumo invece è l'attività passiva , la non attività per eccellenza, a cui tutti possono in¬differentemente accedere. Ed oggi il consumo non distingue più neppure le elité perché al bene pregiato che classifica una persona come ricca , sopperisce l’industria del falso. E qui il discorso si fa più complicato in quanto involge il tema dell’essere e dell’apparire.

martedì 15 giugno 2010

Quest’estate leggete “almeno” un fumetto.



Nel fare avvicinare i miei figli, Massimiliana e Stefano, alla lettura dei fumetti, visto che i bambini di oggi faticano con i libri ( ma non ho perso le speranze verrà il momento anche per questi)  sono entrato nel mondo dei Manga. Ebbene devo ricredermi, rispetto ai “ giornaletti “ dei miei tempi  oggi il fumetto è mezzo di espressione e forma d’arte, e non solo intrattenimento, soprattutto quando è un bianco e nero,  in una società in cerca del colore compensativa di carenze creative.

Ed allo mi sento di consigliarvi di leggere quest’estate la storia del samurai Itto Ogami e suo figlio Daigoro. Superate le prime difficoltà di tecnica di lettura all’orientale entrerete a far parte della storia - e del mito - del fumetto. Senza mezzi termini posso parlare di una saga eccezionale. Nell'ambito del fumetto nipponico raramente s’incontrano opere di pari livello tra le proprie letture anche per l'ampiezza meramente quantitativa, l'opera scritta da Kazuo Koike e disegnata da Goseki Kojima ci pone di fronte a qualcosa di raro.

Lone Wolf & the Cub , questo è il titolo del fumetto,  é romanzo storico e racconto epico. Dell'epica ha il linguaggio poetico che si fa ora lirico, ora drammatico; dello storico è un'esplorazione e un'esposizione perfetta del Giappone della prima era Edo (Edo è il nome antico di Tokyo), quel Giappone del XVII, primo XVIII, secolo tutto racchiuso in sè e nella propria tradizione .

Straordinario è poi in questo senso l'uso che Kojima fa della natura e del suo rapporto con la religione che creano il registro stilistico della intera opera. Del resto il racconto che Koike sviluppa é in consonanza e raccordo con questa forza del disegno che Kojima dispiega come pura narrazione attraverso il movimento, l'espressione umana, la perfetta costruzione dinamica della tavola, una gestione del tempo narrativo - pause, accelerazioni, fermo immagine - che esalta la struttura dell'opera, fissando nel lettore ogni momento con il suo esatto valore drammatico.

Andate in fumetteria sono soldi ben spesi.

venerdì 28 maggio 2010


NORMA SULLA IMPIGNORABILITA’ DEI BENI ASL .

Da precetto salvastipendi a Zattera di Medusa.



Partiamo dall’assunto che la Regione Campania presenta un grave disavanzo sanitario, frutto del malgoverno dei Direttori Generali nominati dalla Giunta Bassolino. Tale collasso finanziario ha assunto proporzioni talmente drammatiche da mettere in pericolo gli stessi stipendi dei dipendenti delle ASl , per non parlare di quelli della sanità convenzionata oramai in ginocchio. Il maxi emendamento di Tremonti , per la Campania prevede « che fino al 31/12/2010 non possono essere intraprese o proseguite azioni esecutive nei confronti delle aziende sanitarie locali e ospedaliere delle regioni medesime e i pignoramenti eventualmente eseguiti non vincolano gli enti debitori ed i tesorieri, i quali possono disporre delle somme per e finalità istituzionali degli enti. “
Talvolta le buone intenzioni di una norma, che potremmo definire salvastipendi porta con sé delle criticità :

- Le AA.SS.LL. che in sofferenza già pagavano i fornitori con un ritardo medio di 8 mesi , si potrebbero sentire autorizzate per più di sei mesi a non pagare ulteriormente in modo che, i tempi d’incasso per le strutture convenzionate ed i fornitori si allungheranno ancora di più.

- Le strutture convenzionate che per scongiurare la chiusura avevano avviato, nei confronti delle AA.SS.LL. azioni esecutive presso i Tribunali per riscuotere coattivamente i propri crediti non potranno più farlo , e di fatto le Aziende sanitarie non saranno più oggetto di procedure esecutive , come dire “ crediti impignorabili”. L’ effetto sarà il sicuro fallimento di diverse imprese che pur vantando crediti certi, liquidi ed esigibili per prestazioni o forniture sanitarie richieste ed erogate regolarmente, avranno come conseguenza pesantissime ricadute nei settori occupazionali;

- Case di cura, Centri di riabilitazione , laboratori analisi convenzionati e ditte fornitrici di medicinali ed a vario titolo, penderanno dalle labbra dei Commissari Straordinari delle ASL che , in completa autonomia, venuto meno anche il vincolo a cui erano obbligati, a dispetto di creditori privilegiati, decideranno, il chi , il come ed il quando pagare . E, considerato che sono organi di derivazione politica, di una politica fallimentare , possiamo già da ora immaginare come andrà a finire.

- Tale moratoria rischia di togliere ossigeno a centinaia di imprese che da mesi non vedono onorate le fatture, e che le espone seriamente al rischio della chiusura . Ove non bastasse, si aggiunge la difficoltà di poter accedere al credito da parte del sistema bancario o parabancario data la non esigibilità immediata e la difficoltà di recupero del credito - leggasi finanziarie che acquistano i crediti ora al 92%, con il comma 79 scenderanno intorno all’80% , ( da banca ed usura ).

La norma sulla impignorabilità delle liquidità delle ASL se da una parte rappresenta una boccata di ossigeno dalle pressioni debitorie frutto di sconsiderate politiche clientelari e sprecatole, è l’asso nella manica dei commissari di espressione bassoliniana che già hanno dimostrato concretamente di non saper gestire le risorse loro affidate o di gestirle irresponsabilmente , ed ora gli si dà lo scudo protettivo dell’impignorabilità , strumento che potranno usare a piacer loro , senza alcun controllo con la possibilità di premiare gli amici degli amici a scapito della vita pmi e della salute dei cittadini.

Passi per la impignorabilità ma è quanto mai urgente un intervento volto a rimuovere la classe commissariale e dirigenziale di derivazione bassoliniana , per evitare che l’operazione impignorabilità si trasformi da norma salvastipendi a zattera di Medusa per consentire il salvataggio di " Tecnici" di  una classe politica attrice degli  sprechi e clientele nella sanità campana .

lunedì 19 aprile 2010

Il caso Regione Campania

Il porto delle nebbie in cui la menzogna è funzionale al potere politico.

Ieri in una uggiosa domenica di aprile ho dedicato parte del mio tempo a vedere un gran bel film dal titolo : “ GREEN ZONE “film di Paul Greengrass con Matt Damon . Per chi non è un cinefilo riassumo brevente la trama . Gli americani in Iraq sono intervenuti per fermare la produzione di armi di distruzioni di massa ( atomiche e batteriologiche) destituendo e poi giustiziando Saddam Hussein. Poi si scopre che le rilevazioni di Magellano – informatore dell’intelligence americana - aveva confermato che i congegni non erano mai esistiti. Ma era necessaria la GRANDE BUGIA del governo Bush , creata ad arte per giustificare l’invasione dell’Iraq. Così la notizia viene data come vera , grazie alla complice partecipazione dei mass media – leggi NY Times -. Quando il raggiungimento di un interesse superiore non è giustificato da un piano strategico etico è necessario creare un evento che giustifichi una iniziativa che espone a giudizi di valore. Vi chiederete cosa c’entra tutto questo con i salerniNani . Il fatto è che ho collegato la vicenda, siate clementi, con un articolo uscito in prima pagina sulla Città, sempre di ieri, dove il neopresidente della Campania dichiara : “ I CONTI DELLA REGIONE CAMPANIA SONO UN DISATRO ! “. Eppure la forze politiche ante campagna elettorale avevano sostenuto che i conti erano a posto e ciò era stato possibile grazie ad una serie di iniziative volte al contenimento della spesa pubblica; grazie alle manovre di destituzione e nomina dei commissari per la sanità, per i rifiuti, per i piani della formazione , per l’ambiente, per il bilancio e Dio sa cos’altro. Tali strategie per governare le emergenze avevano come unico obbiettivo quello di essere autorizzati a fare nuove nomine , nuovi incarichi, a finanziare progettualità di risanamento a destinare ingenti somme a fondo perduto. Prima la grande bugia e dietro di essa i veri fini. Ed allora Bassolino come Bush e la Regione Campania come un territorio privilegiato per chi comanda e occupa, come dire un’ enorme Green zone. Ma allora l’operazione Iraq è tanto lontana da noi ? Per me è solo la storia che si ripete .

venerdì 9 aprile 2010

I CAMBI DI CASACCA NELLA SANITA' CAMPANA.

Nessuno può minimamanete immaginare cosa significa lavorare in un Ente politicizzato se non è parte di quel meccanismo che si chiama sanità. Ebbene il centro-destra ha vinto le elezioni regionali con un margine di scarto che fà dedurre, per lo meno, che la gestione ultradecennale dei bassoliniani ed affini è stata ritenuta disastrosa. Che questo lo dica uno come me, od altri come me, che si sono dichiarati  e continuano a farlo apertamente, censori di un sistema familistico ed amorale che  aveva come obbiettivo unico quello di usare i soldi pubblici per soddisfare l'appetito dei famelici accoliti della sinistra campana - cosa che continuano a fare fino all'ultimo giorno utile prima dell'insedimento di Caldoro - non deve meravigliare. Il problema sorge nel momento in cui quest'analisi impietosa avviene proprio da chi ha usufruito dei benefici di questo sistema corrotto, da parte di chi ha votato la sinistra e da chi continua a fruire di guarentige e privilegi. Dirigenti medici, amministrativi, ex direttori generali, sanitari, amministrativi che declamano appartenza alla destra con la paura di non poter più godere dei piaceri dell'amico politico. Ma finalamente ieri dalle pagine del mattino l'on. Enzo Fasano ha detto: " Assessore Pasquino. Non ci pensate proprio lui è di sinistra ". Evvivadio, ma quanto durerà la battaglia contro i cambi di casacca ? La vinceranno i coerenti ? Se non facciamo morire l'ideologia e l'appartenza i coerenti,  perché solo se non ci ritroveremo ai vertici della sanità sempre le stesse persone compartecipi carnefici dello sfascio,   la politica potrà riacquistare la fiducia degli onesti e degli astensionisti.    

martedì 16 marzo 2010

COMBATTERE LA PROCESSIONARIA DELLA NOSTRA SOCIETA’



Ieri mi stavo dedicando ad una lettura storico-politica e mi sono imbattuto in una similitudine che involgeva una citazione riguardante la Processionaria del Pino . Tale citazione ha solleticato, come capita spesso la mia curiosità . E così ho scoperto che :
la Processionaria del Pino (nome scientifico Thaumatopoea pityocampa ) è un lepidottero che attacca diverse specie di pino, con predilezione per il Pino nero e il Pino silvestre. Più raramente infesta larici e cedri. La sua presenza mette a rischio la vita delle conifere ed è considerato uno dei fattori limitanti per lo sviluppo delle piante del Mediterraneo.La loro presenza è facilmente riconoscibile grazie ai nidi dove svernano le larve, posizionati sulle cime dei rami e sugli apici.
I nidi compaiono alla fine dell'autunno e causano una necrosi alle foglie della pianta nonché la morte.
La processionaria del pino è dannosa anche per l'uomo , in quanto i peli della processionaria entrano nella cute e causano un eritema papuloso. Per questo motivo la disinfestazione dalla processionaria è diventata obbligatoria negli ultimi anni. La larva è lo stato giovane di questo insetto e il più pericoloso esse si spostano generalmente in gruppo ordinato in fila (da questo il loro nome volgare derivante da "processione").
Quando la processionaria raggiunge l'età adulta diventa totalmente innocua, trasformandosi in una farfalla notturna con ali di color giallo avorio o bianco sporco.
A questo punto mi sono chiesto , ma qual è la processionaria della nostra società ? Elencando i possibili mali, ne ho trovati diversi, e tanti altri ne trovereste voi. Il problema , però, è sempre lo stesso non confondere la causa con l’effetto.

LA LOTTA ALLA PROCESSIONARIA

Il pericoloso parassita , a mio avviso è sicuramente l’assenza dell’ etica di pensiero-azione . Essa si forma attraverso una serie principi comunicati ai figli da piccoli, con l’avvertenza di spiegarE ,principalmente, le regole con le quali la società moderna ha deciso di governarsi e quale potrebbe essere il giusto comportamento. Qualcuno molto importante ha detto “Il metro di valutazione del giusto può variare al massimo da una generazione di umani ad un'altra, ma le regole alla base rimangono comuni, perché trascendentali ad ogni spazio ed ad ogni tempo”. Ed ancora . L'applicazione dei principi dipende invece dallo spazio e dal tempo, dal contesto in cui l'Io si trova ad agire; spazio e tempo sono anch'essi realtà trascendentali, rispetto agli individui: l'etica dipende dallo spazio-tempo in un contesto universale, comune a tutti (intersoggettivamente)- Kant -.
Etica ed azione come  una via da seguire, esempio per se stessi e gli altri, in cui effetto moltiplicatore può dar vita al mondo nuovo. Ma quali i principi ? Alla prossima.

lunedì 8 marzo 2010



LA LEGALITA' ABUSA !!!
- l'arte del predicare bene e del razzolare male -



Come in ogni campagna elettorale che si rispetti c'è sempre qualcuno che è meno rispettoso degli altri. E guardate un po chi ergendosi a garante della legalità " deturpa" la nostra città con la sua immagine. Il sorriso sembra proprio dire : " Comando io e faccio quello che voglio , anche attaccare i manifesti fuori dagli spazi elettorali". Ed allora , i SAlerninani ricordano al Sindaco di Salerno che :
...ai sensi dell'articolo 8 della legge n. 212 del 1956, recante norme sulla propaganda elettorale, «Chiunque sottrae o distrugge stampati, giornali murali od altri, o manifesti di propaganda elettorale previsti dall'articolo 1, destinati all'affissione o alla diffusione o ne impedisce l'affissione o la diffusione ovvero stacca, lacera o rende comunque illeggibili quelli già affissi negli spazi riservati alla propaganda elettorale a norma della presente legge, o, non avendone titolo, affigge stampati, giornali murali od altri o manifesti negli spazi suddetti» nonché «Chiunque affigge stampati, giornali murali od altri, o manifesti di propaganda elettorale previsti dall'articolo 1 fuori degli appositi spazi è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 103 a euro 1.032». Eppure che : ai sensi dell'articolo 635 del codice penale commette il reato di danneggiamento colui che distrugge, disperde, deteriora o rende, in tutto od in parte, inservibili cose mobili od immobili altrui, con l'aggravante se il fatto è commesso su edifici pubblici o destinati ad uso pubblico od all'esercizio di un culto o su cose di interesse storico od artistico ovunque siano ubicati. E per restre in tema :
ai sensi dell'articolo 294 del codice penale «chiunque con violenza, minaccia o inganno impedisce in tutto o in parte l'esercizio di un diritto politico, ovvero determina taluno a esercitarlo in senso difforme dalla sua volontà, è punito con la reclusione da uno a cinque anni». Basterà???

giovedì 4 marzo 2010

DESTRA E SINISTRA. MA ESISTE ANCORA ? 
L'effetto montone di Rabelais

Definizione di destra e sinistra: Categorie ideologiche al fine di connotare gruppi di elettori , secondo  principi etici e valori propri di un  immaginario collettivo. Considero, per quanto mi riguarda, la distinzione tra destra e sinistra un problema irrisolto, quando le connotazioni ideologiche tra gli anni '80 e '90 era quanto mai definite , figuriamoci oggi . La causa si chiama  trasformismo, dovuto ad una inappagata sete di potere da parte dei soliti politici di turno , che ha prodotto un effetto che è sotto gli occhi di tutti :  gli improbabili apparentamenti partitici per fini  di quorum elettorale ed i continui travasi tra gruppi politici. Tale effetto ha snaturato la concettualizzazione ideologica di destra e sinistra , per dar luogo ad una massa di  orfani,  un  esercito di esuli che, alla politica come viene fatta oggi, non credono più. Tale  disaffezione si chiamano schede bianche, schede nulle ed astensione che, da una parte, è  una forma di protesta, ma dall'altra è utilizzata per calcolo politico e modelli strategici dai famelici maxigruppi politici . Ad ogni tornata elettorale c'è chi si avvantaggia della protesta degli esuli, continuando a garantirsi il governo del sistema . Ed allora,  oggi,  come si orienta l'elettore nelle motivazioni della scelta di uno schieramento anziché un altro. Forse il problema non se lo pone più, ragion per cui si crea l'effetto montone rappresentato da Rabelais : "      I montoni del mercante Dindenaut seguivano quello che Panurgo aveva maliziosamente gettato in mare, e l’uno dopo l’altro si precipitavano , giacché la natura del montone, il più sciocco e inetto animale del mondo, è di sempre seguire il primo, in qualunque parte vada” .
DIO SALVI L'ITALIA.    

lunedì 8 febbraio 2010

DE LUCA E CALDORO : UNA CONFUSIONE DA PSICOFARMACI
La campagna elettorale per le regionali è entrata nel vivo e così i media riportano dichiarazioni, interviste, proclami dei leader dei due principali schieramenti  centro-destra e centro-sinistra : da una parte Caldoro e dall’ altra De Luca . Per ora di programmi se ne parla poco, al più petizioni di principio piuttosto scontate e banali ( fuori i consulenti dalla regioni, non sprechi nelle asl, migliore gestione dei finanziamenti per le attività regionali ). E così è triste rilevare che siamo passati da una ideologizzazione( socialismo, comunismo, democristianesimo, neofascismo, proletarizzazione ) delle campagne elettorali degli ’80 e precedenti; per passare attraverso la contrattualizzazione del voto ( tra politico ed elettore ) ; per giungere ad oggi  fino  dove si  proclama la morte dello schieramento ideologico, e si definisce  demagogico qualsivoglia accordo tra elettore ed neoeletto su specifici programmi ( perché alla fine tutti si copiano dicendo le stesse cose con effetti di sovvrapposizioni deleterie per i candidati ). Ma allora quali dovrebbero essere gli elementi di analisi per indurci a scegliere un candidato , anziché un altro ? Nonostante quanto ho premesso vi sono poche alternative. Dobbiamo porre in essere un’analisi introspettiva stabilendo di votare un candidato alla presidenza regionale a seconda del  proprio convincimento ideologico : come dire se ci si sente di centro-sinistra o di centro-destra. Ma per nostre regionali  la confusione è imperante , in quanto ci ritroviamo un candidato a sinistra ( De Luca che semplificando al massimo si può rappresentare come ORDINE E MANGANELLO) ed un candidato a destra , Caldoro ,un socialista ex Craxiano, assai mite che si rappresenta come disposto all’ascolto, alla concertazione ed alla mediazione. Il paradosso potrebbe essere   che la base del Popolo delle libertà ( ex alleanza nazionale, alternativa sociale, la destra di storace, la Fiamma et similia, i berlusconiani l’efficientisti ed intransigenti ) dovrebbero riconoscersi più in De Luca  che nel mite Caldoro e viceversa ,  per quelli di sinistra. In questa situazione , poi, ci si mette anche il voto DISGIUNTO, che potrebbe avere conseguenze irreparabili sulla governabilità.  Ma esiste la destra e la sinistra ?  Alla prossima puntata.

giovedì 14 gennaio 2010



IL FASCISMO DI PIETRA A SALERNO Liberiamo l'arte del Ventennio dalla “ damnatio memoriae”. Spesso il giudizio storico e politico sul fascismo, da parte di taluna propaganda partitica o filosofi della politica pregiudizialmente schierati a sinistra od appartenenti alla destra neo-moderna anti-storica , involge l'architettura e l'ingegno del ventennio fascista , da reputarsi, invece,un patrimonio da valorizzare. I palazzi sul lungomare Trieste e quant'altro, sono figli dell’architettura del fascismo ed l'auspicio è che qualche autorità cittadina ( Comune, Provincia , Enti ) si decida a fare una mostra storico-fotografia sul «bello del fascismo». Un patrimonio di opere pubbliche di cui Salerno si abbellisce, fatte costruire in pieno ventennio dal podestà della città di Salerno con il placet del ministro dei Lavori pubblici del duce, Araldo Di Crollalanza. Questi edifici sono la massima espressione del bello dell’architettura fascista , soprattutto con quel corollario di palazzi costruiti in successione di fronte al mare. In questa richiesta di una mostra storica non vi sono né intenti revisionistici , né nostalgici , né vi è l’intenzione di voler proporre un'interpretazione ideologica dell'arte e dell'architettura fascista. La mostra potrebbe avere solo l’intento di valorizzare l'architettura fascista per la sua bellezza in sé , per la sua validità artistica e noi ne abbiamo un esempio nella nostra città . Sfortunatamente non tutte le costruzioni del ventennio sono come i palazzi sul lungomare ,in buono stato perché utilizzati, ma è necessaria una ricognizione per capire che cosa c'è all'interno, che cosa c'è di rilevante e che cosa di irrilevante e come obbiettivo, non secondario, dovremmo esclusivamente sforzarci di far conoscere questo patrimonio a tutti nonché salvare giò che gli enti locali hanno abbandonato. Per chi volesse avere un idea dell'architetettura fascista a SAlerno consiglio il sito: http://www.artefascista.it

giovedì 7 gennaio 2010



Di promesse non godere, di minacce non temere.

A colpi di 500 € ci si continua a baciare, si sporcano le strade con rifiuti e cacche di cane,si esercita la prostituzione etc... Da Salerno e provincia sarebbe, dico sarebbe, iniziata la linea dura rispetto alla raccolta differenziata , ai padroni sporcaccioni ed incivili proprietari di cani , alla prostituzione , agli innamorati nello scambiarsi baci e carezze in auto. Insomma c’è un po’ di tutto . Di fatto nelle strade di Salerno - per lo più – non accenna a diminuire il fenomeno del sacchetto selvaggio; per camminare sui marciapiedi , quando non ci sono macchine e moto parcheggiate, la gimkana è regola ed è necessario farla per non insozzarsi di cacca di cane ; sulla litoranea mattina, pomeriggio e sera la prostituzione è esercitata in maniera quanto mai efficiente( forse a volte ci sono più le prostitute sulla statale che vigili urbani in città ), ed in più - ad Eboli - multe salate per baci e coccole in auto nell’area del Palasele, a pochi minuti dal centro della cittadina. Il fatto è che con questi sistemi di minacce attraverso propagande roboanti a base di politiche intransigenti a cui non seguono risultati ( strade pulite, niente cacche di cane, non più prostitute e morigeratezza al Palasele) le brutte figure diventano due. E poi, leggetevi questi diversi modi di dire sulla minaccia. • Dalle grida ne scampa il lupo. • Gente minacciata vive a lungo. • I signori che molto tuonano, poco fulminano. • La minaccia del pericolo di domani non turbi il tuo sonno di oggi. • Le minacce non rompono le ossa. • Le minacce sono le armi del minacciato. • Nessuna cornacchia morì mai per minaccia. • Non tutti mordono quelli che mostrano i denti. • Qual la minaccia, tal la paura. • Schiaffo minacciato non fu mai ben dato. • Sono i migliori nemici, quelli che prima minacciano. A voi le conclusioni.

lunedì 4 gennaio 2010

SIAMO NELLA CENTRALISSIMA VIA PAPIO ORE 20.35 DEL 27/12/2009
Che la situazione della pulizia nella città di Salerno fosse un problema irrisolto è sotto gli occhi di tutti, ma che un problema così ,come lo vedete nella foto, potesse diventare una “ SOLUZIONE “ chiaramente tra virgolette , era impensabile. Come nelle migliori favelas dove la precarietà del vivere quotidiano rappresenta la regola; dove il fenomeno dei senza tetto nelle megalopoli è diventato una emergenza , a Salerno l’amministrazione , per diversi giorni ha trovato una soluzione alternativa : non centri di accoglienza, non case ai senza tetto ma un posto letto sotto le stelle, con tanto di lenzuola e cuscino nel centro. Posto letto trasformabile in divano per ospitare , al fine di qualche bevuta amici od ospiti improvvisati per un bicchiere di vino. Tutto nel centro di Salerno a costo zero. Dove la troviamo una amministrazione più generosa di così ?