giovedì 2 giugno 2011

2 GIUGNO : DUE VERITA'.
Oggi 2 giugno si polemizza se sia solo la festa dei partigiani od anche dei soldati di Salò – i repubblichini - . Poi si associa alla polemica, la proposta del PdL di abrogare la norma che impedisce la ricostituzione del partito fascista ; ed ad essa si associa la tessera ad honorem di partigiano dell’ANPI al presidente Napolitano; sugli scaffali delle librerie continuano ad andare a ruba i libri di Giampaolo Pansa che, da comunista, solo lui ha potuto alzare il velo su alcuni crimini dei partigiani tenuti nascosti per più di 60 anni. Io dico dall’una parte e dall’altra alziamo la maschera e per questa festa vi riporto il pensiero dei reduci di Salò e dei partigiani e mi chiedo: " Sarà stata celebrata questa festa il 2 giugno perchè le verità di quel periodo sono 2?"
RSI : “Ma quando arriveranno gli "amici" cioè gli Italiani a comprendere che quei Caduti sono morti per dare ad una Italia prostituitasi allo straniero uno straccio di dignità, un sussulto di orgoglio, un esempio di fede e di coraggio? Quando verranno I presidenti di questa repubblichetta di finti patrioti a inginocchiarsi sulle lapidi dei nostri caduti, i caduti che da El Alamein, a Castel di decima hanno lasciato una scia di sangue purissimo, un esempio di onore e gloria che nessun altro martoriato popolo ha mai lasciato. Su quei pochi avamposti a sud di Roma, mentre la plebaglia si apprestava a plaudire, ad osannare i conquistatori e a vendere le proprie mogli e figlie alla arroganza dei vincitori, un pugno di eroi preferiva dare la propria vita anziché vedere lo scempio di tutto ciò in cui credevano e che amavano: l'Italia! A quelle lapidi dovremo continuare ad andare per indicare ai figli e nipoti la vera via della salvezza, la via dell'Onore!”
ANPI : “ Non c’è una data che stabilisca quando la resistenza iniziò. Come scrisse Piero Calamandrei, semplicemente, «Era giunta l’ora di resistere; era giunta l’ora di essere uomini: di morire da uomini per vivere da uomini». La lotta partigiana in Italia fu caratterizzata dall’impegno unitario di tutto il fronte delle opposizioni che il fascismo con la violenza e la persecuzione aveva tentato di stroncare con ogni mezzo. Cattolici, comunisti, liberali, socialisti, azionisti, monarchici, anarchici, trovarono intesa ideale e organizzativa sotto il comune obiettivo della democrazia e della libertà. È in quella scelta che si trovano le radici dell’Italia repubblicana. È grazie a quella scelta, infatti, che venne a costituirsi il Comitato di Liberazione nazionale che dopo la cacciata dei nazisti e del fascisti fu la culla per il primo parlamento democratico e la fucina feconda della nostra Costituzione.”

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