AZIONE E QUALIFICAZIONE
Parto da un banale e ricorrente fatto per introdurre un argomento senza fine. Sulle spiagge di tutta Italia, ma forse nel mondo, si apre come al solito il mercato del tarocco. Cioè a dire un oggetto simile all’originale nella fattura , ma mai nella sostanza. Pare sia difficile resistere alla tentazione dell’acquisto con tutte le trappole “ intime” ad esso collegato. Alcuni ne fanno, poi, solo una questione di stile, altri ne fanno una questione anche etica. Personalmente mi chiedo perché si compra il tarocco ? Le giustificazioni posso essere infinite, siano esse riferite al sì come al no. Non voglio porre un problema sul : “ Piuttosto che niente meglio piuttosto; oppure meglio pochi ma buoni “. Sia essa una questione etica oppure di stile non è importante , come al solito l’acquisto è l’effetto , noi abbiamo l’obbligo di chiederci qual è la causa. Dobbiamo domandarci cosa vogliamo far prevale l’essere o l’apparire. Annosa questione anche questa. Ebbene la società moderna impone uno status e degli standard, ed ecco che orde di persone la inseguono, mentre non se ne rendono neanche conto, ciò perché gran parte dei rapporti sono dominati sull’apparire. Ciò ha portato innegabilmente ad un mondo che privilegia l’apparire in modo smisurato sull’essere che è rimasto sino ad oggi una terra di nessuno, poco importante e come si crede erroneamente persino non espandibile. L’essere quindi, è un qualcosa di profondamente diverso, l’essere è come siamo veramente, nel profondo, cosa e come pensiamo, è la parte di noi stessi con la quale dialoghiamo interiormente, ma essa raramente è mai esposta nella sua completezza, ciò perché spesso l’essere può collidere severamente con l’apparire. Persona , personalità risultano sempre al “ centro” e se invece , visto che l’apparire è forma e l’essere può essere il non essere , e se affermassimo il principio dell’impersonalità attiva : “ Bisogna suscitare uno stile di impersonalità attiva, per cui quel che conta sia l’opera e non l’individuo, per cui si sia capaci di non considerare se stessi come qualcosa di importante, essendo importante invece la funzione, la responsabilità, il compito assunto, il fine perseguito”. E se facessimo così.
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