domenica 5 dicembre 2010

DE LUCA:.....ACQUA.
In questi giorni a Salerno affissi ai muri della città ci sono manifesti d'informazione e sensibilizzazione sulla gravità delle decisioni politiche in materia di privatizzazione della gestione degli impianti per l’erogazione dell’acqua, ma più efficaciemnte dobbia dire “ PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA”.Cosa dice la quasi legge: se gli impianti restano un Ente pubblico, ci si muove nell’ambito del diritto pubblico appunto, una SpA, anche se a totale capitale pubblico, rientra in quello del diritto privato – bilanci in pareggio e profilo welfare - ; mentre se la gestione diviene privatizzata la conseguenza è l’ aumento delle tariffe. L'esempio più eclatante è la Toscana, regione in cui numerosi comuni hanno affidato la gestione del SII a società miste che, puntando all'ottenimento del massimo guadagno, hanno aumentato le tariffe, diminuito la manutenzione e ridotto gli organici. Il risultato è che tra le prime 3 città per le bollette più care, 2 sono toscane cioè Arezzo e Prato. L’acqua è un bene comune dell’umanità, un bene pubblico che appartiene a tutti, non una fonte di ricchezza per imprenditori e società. L’unico modo per impedire questo processo, è presentare in comune una proposta di delibera in cui si chiede di riconoscere che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica. Questa definizione è pienamente legittima, in quanto l’Unione Europea demanda ai singoli Stati membri, il fatto di definire quali siano i servizi a rilevanza economica e quali privi di rilevanza economica, e la normativa del nostro Paese non si è mai pronunciata esplicitamente in questa direzione. Con tale operazione, il Comune avrà la potestà di decidere quale forma gestionale intenderà adottare per la gestione del servizio idrico in quanto servizio privo di rilevanza economica, en quindi, scegliere di affidarlo direttamente ad un’Azienda speciale consortile da esso costituita. E' necessario che la considerazione di tutti noi verso questo problema sia altissima, in quanto molte multinazionali hanno da diversi anni posto in essere strategie su questa risorsa immensa, che è l'acqua. Leggete sulla rivista di geopolica Eurasia un articolo di Carlos A. Pereyra Mele e le manovre degli stati burrattini delle multinazionali sul problema dellìacqua come patrimonio dell'umanità. Nel prossimo intervento vi informerò del seguito.

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