sabato 8 dicembre 2012


SALERNO SCOMMESSE E COMPRORO: PER LORO NIENTE CRISI
Incassi in picchiata, protesti in crescita: potrebbe essere sintetizzata così la situazione in cui versa il commercio salernitano. Saracinesche chiuse per sempre. Il panorama si presenta apocalittico un blak-out negli affari a cui rispondono un aumento dei centri scommesse e un moltiplicarsi dei comproro.
Come dire non ci sono più soldi per comprare ma quei pochi che restano si investono od in  una  speranza di una vincita oppure con la vendita dell'oro di famiglia.
 I salernitani oramai allo stremo vendono oro e con esso i ricordi più cari che accompagnavano un bacio, un sorriso, un abbraccio , un momento di felicità. Scambiano “ricordi contro danaro" e così scompaiono gli orecchini di mammà, la catenina della prima comunione , l’orologio del nonno. Tutto distrutto e lordato. Ringraziamo la politica,le banche, i framassoni e gli illuminati. Il cittadino oramai “strozzato” prima lo mortificano economicamente , e poi gli uccidono il morale e la dignità, facendolo passare per uno spietato cancellatore di sentimenti pronto a cederli in cambio di euro, quando invece i colpevoli sono quelli che lo hanno affamato.
Poi i centri scommesse che sono la gioia dello Stato che incassa , sotto altra forma le ennesime tasse, con la differenza che mentre le solite sono senza ritorno, come vuoti a perdere , quella dei giochi è più subdola perché è una tassa-speranza, almeno all’inizio. Poi compri il biglietto, speri nella vincita, non vinci e la tassa diventa come tutte le altre appunto“ vuoto a perdere”. Alla fine il gioco è peggio della tassa normale, ti inganna due volte: la prima quando la paghi pensando di non farlo ; e la seconda quando non vinci. E così alla fine ti hanno tolto tutto il presente ed il passato. 

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