INNO DI MAMELI NO!!!!: C'E' LA CRISI
Inno nazionale prima di
ogni seduta consiliare al comune di Salerno. In principio erano in dieci a
volerlo: Zitarosa, Stasi, Viviano, De Pascale,
Provenza, Cammarota, Gagliano, Ferrara, Celano
e Adinolfi. Quest’ultimo il più tricolore tra i consiglieri comunali, pronti
e ben felici di alzarsi in piedi, mettere la mano sul cuore e cantare l’Inno di
Mameli prima di ogni consiglio comunale.
De Luca pare abbia commentato
la proposta spendendo poche parole, sul tipo che il tempo è prezioso non è
certo tra gli argomenti più improrogabili in un momento di crisi.Il Commendatore però non sapeva che ne avevano discusso, prima per due ore - sull’opportunità o meno di inserire l’Inno d’Italia nell’ordine del giorno di ogni assise consiliare -. E la discussione si è protratta tra i membri della commissione “tra urla e recriminazioni” per poi optare alla fine e rimandando a data da destinarsi la decisione sulla questione.
Il “patriottico”
Adinolfi che, a commissione conclusa, ha commentato con amarezza: «Sarebbe
stato un bell’esempio di amore per il nostro Paese».
Per come è andata a finire la vicenda chi più di Leo Longanesi ha ragione:Nulla si difende con così tanto calore quanto quelle idee a cui non si crede.
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