Salerno: Maride Sorrentino, la Terenzia della CGIL
Non è la casa che deve conferir decoro al padrone, ma il padrone alla casa (Cicerone, Retorica, De Officiis Liber Primus v. 139)
La sig.ra Maride Sorrentino è una lavoratrice precaria che lamenta uno sfruttamento da parte della Cgil -salernitana da almeno due anni. Se sono “scemarie”, come dice il segretario regionale Tavella, sarà il giudice del lavoro a deciderlo , di certo la Camusso , presente a Vietri a ritirare il premio per essersi distinta nella battaglia a favore dei lavoratori, rispetto all' accaduto era imbarazzatissima. La tristezza cara Maride, è che se i fatti sono veri non scandalizzano più nessuno, ma accrescono solo quel senso di disistima verso tutta la classe politico-sindacale che è consolidato nella mente del POPOLO. Farebbero comodo le eccezioni per trasmettere una speranza, ma essa si affievolisce di giorno in giorno, consolidando il predicare bene e razzolare malissimo. Il caso Sorrentino Vs. casa CGIL mi ha ricordato Cicerone che raccomandava morigeratezza e parsimonia e possedeva ville ad Arpino, Pompei , Pozzuoli, oltre a due tenute agricole a Formia ed a Tuscolo, nonché un palazzo sul Palatino di 3.500.000 sesterzi, dove dimorava piacevolmente, solo senza la moglie Terenzia che era nota per avvelenargli la vita. Altrettanto sarà successo alla Camusso a Salerno per la nostra Maride.
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