giovedì 29 settembre 2011


LA REGIONE CAMPANIA ED IL SACRIFICIO DI ISACCO



Se la regione campania volesse trovare il nemico delle sue incapacità,  basterebbe  guardarsi allo specchio. De Luca questo lo ricorda sempre ed ha anche trovato alleato De Magistris. Il presidente  Cirelli propone la costituzione di un Principato,  rafforzando l’esigenza separatista. Il modo di gestione le risorse regionali  è assolutamente scriteriato. Nessuna politica di contenimento dei costi o di riparazione ai danni è stata fatta, consolidando l’idea che il bassolinismo tanto male non aveva gestito. Molti proclami e denunce ma nessun piano organico di sviluppo e tagli agli sprechi. Con l’aggravante che i regionali non assegnano neppure  le poche risorse disponibili  secondo criteri meritocratici, cioè a favore delle province VIRTUOSE  ( Salerno sicuramente ) ,  vanificando i processi di sviluppo iniziati,  nonostante tutte le difficoltà,  e chiedendo maggiori sacrifici proprio a chi sta lavorando bene. La regione ha l’obbligo di valorizzare le comunità che rispondono agli appelli di cogestione civile del territorio perché sono l’esempio dell’efficacia, dell’efficienza e dell’economicità ed  il monito per quei territori immobili e spreconi che  si adagiano sperando ancora nella Regione-Provvidenza. L’effetto contrario appiattisce tutti verso la catastrofe.  Mi ricorda il sacrificio  di Isacco con la differenza che la regione-Abramo è a tanto così da tagliare la gola a Isacco-Salerno. Mentre nella genesi il sacrificio di Isacco era solo una prova per valutare la fedeltà del patriarca , per la Regione Campania  è diventata una missione quella di uccidere le eccellenze.



venerdì 23 settembre 2011

SANITA’ A SALERNO: AAA  CERCASI VERITA’.




Collegandosi al sito dell’ASL, il Commissario Bortoletti ha fatto pubblicare , da self-man congratulation ( atteggiamento che non condividiamo per l’affermazione del concetto d’impersonalità attiva) un articolo di Panorama-Economy nel quale si apprezza il lavoro del manager che ha risanato il bilancio dell’ASL pagando i fornitori e tagliando gli sprechi. Poi sempre il 23 di questo mese leggi sui quotidiani locali che Bortoletti ha distrutto la rete emergenziale del 118 e non pagando i radiologi in convenzione con il san Leonardo i cittadini non avranno più la radiologia. Ieri il polo oncologico di Pagani , fiore all’occhiello della gestione Bortoletti, nel mirino. La CGIL ne denuncia lati oscuri e attraverso i quotidiani e si annuncia l’apertura di un fascicolo della Procura di Nocera Inferiore. Gira una lettera aperta negli ambienti ASL a firma CISL che evidenzia una serie di sprechi che Bortoletti pur conoscendoli non ha posto in essere alcuna azione per modificare situazioni di consolidati privilegi. La Federazione sindacati indipendenti - o.s. autonoma in sanità – qualifica il management di Bortoletti “ incapace di governare i processi di trasformazione della sanità in merito a dotazioni organiche e fabbisogno di personale”.Il modulo narrativo di questa vicenda è assai semplice: lo specchio, il mascheramento, l’illusione visiva. A chi credere? Aulo Gellio diceva :” Veritas filia temporis (La verità è figlia del tempo), speriamo di scoprirla presto,senza che qualcuno ci lasci la pelle.

lunedì 19 settembre 2011

Salerno: Maride Sorrentino, la Terenzia della CGIL

Non è la casa che deve conferir decoro al padrone, ma il padrone alla casa (Cicerone, Retorica, De Officiis Liber Primus v. 139)





La sig.ra Maride Sorrentino è una lavoratrice precaria che lamenta uno sfruttamento  da parte della Cgil -salernitana  da almeno due anni. Se sono “scemarie”, come dice il segretario regionale Tavella, sarà il giudice del lavoro a deciderlo , di certo la Camusso , presente a Vietri a ritirare il premio per essersi distinta nella battaglia a favore dei lavoratori, rispetto all' accaduto era imbarazzatissima. La tristezza  cara Maride, è che se i fatti sono veri non scandalizzano più nessuno, ma accrescono solo quel senso di disistima verso tutta la classe politico-sindacale che è consolidato nella mente del POPOLO. Farebbero comodo le eccezioni per trasmettere una speranza, ma essa si affievolisce di giorno in giorno, consolidando il predicare bene e razzolare malissimo. Il caso Sorrentino Vs. casa CGIL mi ha ricordato Cicerone che raccomandava morigeratezza e parsimonia e possedeva ville ad Arpino, Pompei , Pozzuoli, oltre a due tenute agricole a Formia ed a Tuscolo, nonché un palazzo sul Palatino di 3.500.000 sesterzi, dove dimorava piacevolmente, solo senza la moglie Terenzia che era nota per avvelenargli la vita. Altrettanto sarà successo alla Camusso a Salerno per la nostra Maride.


IL SAN MATTEO SCOMPARSO




TAFURI CLEMENTE nato a Salerno il 18 agosto 1903, morto a Genova- Pegli l'11 dicembre 1971. Ciò basta. Per il resto il Maestro è noto dentro e fuori dal Golfo. Forse una storia meno conosciuta è quella  - riportata dal C.d.M. -  che riguardava il San Matteo Etiope. Commissionato dal Municipio salernitano e benedetto dalla Diocesi il Tafuri realizza di San Matteo per i coloni in Africa (6 metri x 4) e viene donato alla popolazione di Addis Abeba,con annessa cerimonia di consacrazione nel Duomo di Salerno. Simpatico è l’aneddoto tra Mussolini e Balbo. Il Duce a cospetto della tela esclama “ «meraviglioso!». E a nulla servirono le parole di Balbo - «Duce, ma l’autore ha sempre rifiutato la tessera del fascio…» - la replica fu «me ne frego, è senza dubbio il quadro più bello»”. E poi la partenza con un corteo che accompagnerà il dipinto , attraversando le strade cittadine fino al porto, per l’imbarco alla volta del nero continente. Il San Matteo etiope non venne mai esposto con la scusante che era necessaria una chiesa capace di contenerlo. (Mah?). Chissà ora dov’è questa tela?

venerdì 16 settembre 2011

Salerno, via Velia  : La memoria calpestata. Povero Falvella



Intorno alle 19.00 del giorno 7/7/72 muore Carlo Favella. Ideali politici, appartenenza, fanatismo, un cocktail micidiale che ha spento diverse vite sia da una parte che dall’altra. Tanti tra gli anni 70 e 80 sono stati parte di quegli eventi come comparse o protagonisti, nel ruolo di possibili vittime e dimenticando quante volte si sono proposti come carnefici . Il significato ed il senso di quel piccolo simulacro in  via Velia è dedicato a tutte le giovani VITTIME di quel tempo ed  ha  l’onere di stimolare i ricordi – belli e brutti -  di chi lo ha vissuto per insegnare alle nuove leve di non commettere gli stessi errori. Il problema che le nuove leve interpretano assai male il “ monumento a Favella” lo usano come podio dopo una partita a piazza Flavio Gioia, o come panchina; come piattaforma per neo-cubiste o cubisti e gli dei sanno cos’altro. Non sarà certo colpa loro la domanda è : “ Ma i genitori hanno spiegato ai propri figli il significato di quell’ara e dei sentimenti  - a volte sbagliati - che l' hanno animata”. La verità è che , per quello che si vede in queste foto,  è il caso di prendere coscienza che le nuove leve sono, in parte, ciò che gli insegniamo. I genitori di questi ragazzi “ NULLA”.

mercoledì 14 settembre 2011


10.000. LA SPERANZA



Superata quota 10.000 visite. Forse poche, forse molte, ma se ho riacceso una sola anima ho
raggiunto l’obbiettivo di scuotere chi stava accettando l’abitudine al peggio.
L'ASL di Salerno ed il Lebensraum



E’ sempre bene ripersi quando si ha l’impressione che un concetto non sia stato espresso con cura. All’ASL di Salerno è arrivato un Colonnello dei Carabinieri in veste di Commissario Straordinario, i giornali dicono che essendo stato nominato da Caldoro in sostituzione di un Commissario UDC il suo riferimento è il PDL che a Salerno vuol dire il Presidente della Provincia Cirielli. Il pensiero è tortuoso ma non privo di fascino. Poi, visto che dalle voci di dentro viene sempre fuori qualcosa , si rincorre la tesi che il Colonnello non risponda ad alcuna legge ferrea di una logica partitica, ma ad un percorso "politico".(Boh?) Per la valutazione dei risultati aspettiamo la fine del mandato e, comunque vada se non riuscirà,  una compartecipazione dipenderà sicuramente dai vertici dirigenziali aziendali in “affiancamento”. Le ragioni è inutile nasconderle. Pochissimi sono i dirigenti che nella storia della ASL, non si siano avvalsi della partitocrazia, grazie alla quale hanno goduto di molti benefici e Publio Sirio non sbagliava " Beneficium accipere, libertatem est vendere " Per il fatto di appartenere non più a se stessi, ma al politico di turno , si professavano di destra , di centro o di sinistra e con virtuosismi acrobatici saltavano non solo da un politico all’altro ma si esibivano in doppi e tripli salti mortali spostadosi da sinistra a destra da centro ad ovunque. In virtù di tale qualunquismo attualmente all’ASL si vedono sempre le stesse facce, sempre le stesse espressioni e manierismi e quindi sempre gli stessi errori , sempre le stesse scelte o sempre le stesse non scelte. E’ l’avvento degli ESSERI UGUALI in barba alle teorie recenti di Steven Pinker nel suo Blank slate ( meglio citare il prof. Americano per non essere fraintesi). Sono convinto che queste persone sono portatrici di un gene grazie al quale sono in grado d’influenzare decisioni o non decisioni per gli interessi di altri UGUALI come loro. Una razza a parte che riesce sempre a ritornare in possesso del territorio lasciato per poi estenderlo: se vogliamo in piccolo la teoria del Lebensraum, la conquista dello spazio vitale . Ci sono tutte le illusioni: la specie, il bisogno, la conquista , il potere e il dominio. Con queste premesse ci chiediamo ancora quale futuro?

mercoledì 7 settembre 2011

SCIOPERO CGIL A SALERNO : NOI oppure tanti IO ?


Ieri mattina Salerno è stata bloccata dallo sciopero della CGIL che manifestava per rivendicare il diritto di qualificare la manovra finanziaria di Berlusconi iniqua ed inconsistente. Non entro nel merito della diatriba “ sciopero Sì o sciopero No “, ma voglio condividere una riflessione che mi è venuta guardando i partecipanti. Nel corteo manifestavano diversi gruppi : il principale che per comodità definiremo “sindacalizzato”, diciamo coloro che ci credono; poi un gruppo antiberlusconiano a prescindere , definibile “ ideologico” ed un gruppo misto di precari, co.co.co, co.co.pro., di società miste, della scuola, di enti regionali, del settore privato. Quest’ultimo è la rappresentazione sintomatica della patologia della lotta “ DI CLASSI “ che rischia di minare la bontà delle finalità della lotta sindacale tout-court, neutralizzando la cultura e lo spirito di classe. Vi riporto delle riflessioni di Alain de Benoist sull’argomento: “A scomparire non sono state le classi sociali, ma la cultura di classe e lo spirito di classe. Il “genio” del capitalismo moderno è consistito nel frammentare tutte le categorie sociali “pericolose” attraverso nuove divisioni, per lui inoffensive. (…) Anche l’individualizzazione dei comportamenti e la crisi generalizzata delle strutture istituzionali (partiti, sindacati, chiese) svolgono però un loro ruolo. Nessuno ragiona più in funzione di un progetto collettivo che interessi la società globale. Le infermiere, gli insegnanti, i precari manifestano per difendere le proprie condizioni di lavoro, ma la loro protesta non si estende mai ai lavoratori in generale. Manifestano esclusivamente per se stessi e smettono di mobilitarsi nel momento stesso in cui le loro rivendicazioni sono state più o meno soddisfatte. Anche i salariati vittime di un licenziamento arbitrario, di una delocalizzazione selvaggia o di un fallimento si mobilitano in maniera puntuale, senza mai manifestare solidarietà con il mondo del lavoro in generale ed a dismettere la protesta ad accordo raggiunto.”

Lo scontento non evolve in rivoluzione perché le vittime non sono un gruppo unitario neppure nella coscienza infelice.

lunedì 5 settembre 2011

PRIVILEGI ECCLESIATICI

La manovra economica è per i cittadini lacrime e sangue. Per renderla più digeribile è necessario che i primi a sacrificarsi siano i privilegiati, cioè coloro che da tempo immemorabile hanno goduto di trattamenti particolari. Al centro del mirino dopo i politici e la top class, la CHIESA. Il dibattito è stato stimolato dai radicali ma sia a destra che a sinistra l’imbarazzo è stato notevole. Vediamo quali sono i benefici del Vaticano:
1) Le agevolazioni fiscali

L’’IRES, l’imposta sul reddito delle società introdotta nel 2003  è ridotta del 50 per cento per tutti gli enti che hanno un fine di assistenza, beneficenza e istruzione (non solo quelli riconducibili alla Chiesa); la Chiesa cattolica italiana non ha mai pagato l’ICI (Imposta Comunale sugli Immobili) sui beni immobiliari che utilizzava per fini non commerciali, ( ad es. se il Vaticano fitta dei suoi immobili ad una banca su questi non paga l’ICI). A partire dal 2005, la legge ha previsto l’esenzione tout court per tutti gli immobili ( governo Berlusconi) e nel 2007 il governo Prodi limitò la normativa, prevedendo che l’esenzione dell’ICI si potesse applicare solo agli immobili dalle finalità “non esclusivamente commerciali”. Quell’avverbio – “esclusivamente” – ha permesso alla Chiesa di usufruire dell’esenzione anche per strutture turistiche, alberghi, ospedali, centri vacanze : è sufficiente la presenza di una cappella all’interno della struttura. La perdita netta, per il fisco italiano  si avvicina ai due miliardi di euro.  Inoltre le merci dirette dall’estero alla Città del Vaticano e a tutti gli uffici vaticani del territorio italiano sono esenti da imposte doganali e daziarie ed i lavoratori italiani che lavorano in società con sede in Vaticano, anche se la loro sede di lavoro è in territorio italiano, non pagano l’IRPEF.

2) L’otto per mille e gli altri finanziamenti alla Chiesa cattolica
Lo Stato italiano dà direttamente o indirettamente molti fondi alla Chiesa cattolica per le sue attività religiose, caritative e educative attraverso l’otto per mille. D’accordo su chi volontariamente decide di donare l’8 per mille , il problema è che alla Chiesa cattolica va l’80 per cento di tutto l’otto per mille di quelli che non l’hanno dichiarato esplicitamente la preferenza. La cifra si aggira intorno al miliardo di euro l’anno. Come dichiara la stessa Chiesa cattolica, più di un terzo della cifra viene utilizzato per pagare gli “stipendi” dei sacerdoti, mentre agli “interventi caritativi” va circa un quarto del totale. A questi si aggiungano i sovvenzionamenti statali alle scuole private confessionali; gli stipendi degli insegnanti di religione cattolica nelle scuole pubbliche; altre agevolazioni, una delle più curiose delle quali è forse la fornitura idrica gratuita alla Città del Vaticano, prevista dall’articolo 6 del Trattato tra il Vaticano e il Regno d’Italia del 1929 (accordo non toccato dalla revisione del Concordato del 1985).

venerdì 2 settembre 2011

LA CREMAZIONE RITO DI ALTA CIVILTA'

Innanzitutto voglio rassicuravi che l’argomento che tratto non è conseguenza di depressione post-feriale, il fatto è che una delle  letture estive mi ha spinto a riflettere sulla differenza tra inumazione e cremazione . Qualche “ clik” sul web e  capisco  che il Comune di Salerno non ha preso ancora una posizione netta in materia di cremazione di cadaveri. Manca infatti un  regolamento comunale per la cremazione, conservazione, affidamento e dispersione delle ceneri e l’unico impianto presente nelle nostre zone  è privato e trovasi a Montecorvino  – tra l’altro diverso tempo fa oggetto d’indagine dei CC-. Sarebbe il caso, viste le crescenti richieste del salernitani verso questo “rito” che si iniziasse a pensare di costruire un impianto comunale, si prevedessero aree di dispersione comune cimeteriale, zone di allocazione dedicate alle  urne cinerarie – c.d. colombai -  e così via. Date uno sguardo al sito web di Galliate( NO) comune piemontese di 15.000 anime,  possiamo non essere secondi a nessuno, anche nel trapassare. Qualche “scartoffia”, due marche da bollo di €. 14.62 l’una e €.431,00 – tariffa ministeriale – per il servizio pubblico di cremazione. Molto in opere si stà facendo per chi c’è e ci sarà, niente ancora per chi se ne andrà.  Le imprese private dicono. “ Gli odierni cimiteri sono gigantesche e ingombranti strutture, e la cremazione è invece una pratica igienica ed ecologica che permette di ridurre considerevolmente gli spazi e i costi destinati ai defunti.”. Per me la scelta della cremazione ha delle motivazioni più “ideologiche”: il rito, la tradizione, il fuoco, la purificazione, la polvere,il ritorno alla terra, la custodia familiare. Diamo la possibilità a tutti i salernitani di scegliere come passare nell'aldilà.