Non penso dipenda da un mio particolare stato d’animo, ma
passeggiando nel centro di Salerno sono stato colpito dalla mania dell’essere
scortese delle persone. Siamo passati dalla società della classe e dello stile a
quella dei muscoli e della prepotenza. Il sindaco De Luca li etichetta
sbrigativamente come cafoni, non sbagliando, il problema è che taluni
salernitani non hanno più chiara la linea di demarcazione tra un comportamento
da cafone e come soleva dirsi una volta “ da signore”. Quando eravamo
giovanissimi, seppure non appartenevi ad una classe agiata, riuscivi ad entrare
ed a sederti nei salotti c.d. buoni , abbattendo la barriera , il più delle
volte fatta dai soldi, perché avevi modi e maniere , per l’appunto da signore;
insomma ti comportavi bene. Eri educato,
sapevi stare a tavola, cedevi il passo,
non urlavi, il turpiloquio non ti apparteneva. E qualora per una ragione o per un’altra, un modo di
fare usciva dai canoni della cortesia si usavano espressioni tipo “ mamma che
grezza che hai fatto” ; “ ne hai persi di punti comportandoti così”. Lo stile
ed il saper vivere s’insegnava a tutti i livelli dalle c.d. classi meno agiate
fino ai benestanti e le regole erano uguali sia per gli uni che per gli altri.
Mi è capitato di far accendere una sigaretta ad una signorina che poi se ne
andata senza ringraziare. Ho ceduto, all’ingresso di un negozio a via dei Principati,
il passo ad una signora che neanché ha ringraziato. Non parliamo delle macchine
quando attraversi che ti sfrecciano di fianco incuranti con brutte parole ed
improperi. Ragazzine che per strada usano un linguaggio da taverna (di una
volta). E finanche vigili che rimbrottano i cittadini in doppia fila a circolare, con sbrigativi “ iamm bell’e votte e
mane”. Questi sono comportamenti che non possiamo, purtroppo, sanzionare con un regolamento comunale ma che
danno uno spaccato di una società che ha “PERSO LO STILE”( UNA CAMPAGNA PROMOZIONALE PATROCINATA DAL COMUNE NON GUASTEREBBE). La pena a comportamenti
cafoni una volta era “ l’emarginazione” oggi mi
sembra che gli emarginati siano coloro che lo stile non lo hanno perso. Un ritorno alla cortesia non
potrebbe che fare del bene alla nostra città ed al quotidiano vivere. Ai cafoni ricordiamo cosa significa
essere “ cittadino”.
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