UN FASCISTA SALVA TINTIN
In prossimità dell’uscita già annunciata del film di Spilberg su TINTIN un’altra scoperta. Hergé , come per Degrelle, ci " ricade " e fa diventare un personaggio delle storie di Tintin, Henry De Monfreid , ne I sigari del faraone, che appare nella parte di uno scaltro trafficante d'armi del Mar Rosso che salverà il reporter dal mare. Fascista convinto delle Colonie è stato uomo d’avventura, pittore, scrittore,attore,regista, playboy e tanto altro. Dopo un vita in stand-by a 32 anni inizia la sua avventura in Abissinia. Esplora il Mar Rosso dedicandosi alla pesca delle perle, si sposta a Gibuti e con un carico d'armi e lo percorre in largo e in lungo. Sopravvissuto a una tempesta si converte all'Islam. Arrestato nel 1914 uscirà di galera e tre mesi dopo,s’impegnerà in missioni di spionaggio contro l'impero ottomano. Nel 1922 trasportando lavoratori ad Aden nello Yemen, forza il blocco inglese, iniziando la sua personale guerra con gli inglesi. Finita la I^ guerra mondiale continua i suoi traffici con l'Altair, il nuovo veliero che ha personalmente costruito, e mette a segno un colpo da maestro piazzando 12 tonnellate di hascisc contrabbandate dall'India all'Egitto sotto il naso degli inglesi. Con il ricavato compra una centrale elettrica e un mulino a Dire Dawa, in Etiopia. È il 1923 e a Gibuti arriva la giornalista americana Ida Treat che ne narrerà le gesta. Nel frattempo De Monfreid è affascinato da quel che succede in Italia e diventa un estimatore di Mussolini . Nel 1926 è archeologo e per due anni si dedica agli scavi. Prima espulso dall’Abissinia vi rientra nel '36 grazie a Mussolini e sarà corrispondente di guerra per France Soir. Ora è una vera celebrità, in Francia viene invitato alle serate di gala e vi si presenta in smoking e espadrillas, avendo un odio viscerale per le scarpe. Nella prima metà degli anni Trenta pubblica una quindicina di romanzi e trova anche il tempo, nel '37, d'interpretare stesso nel film tratto dal suo primo libro. Nel '42 gli inglesi lo catturano. Viene rinchiuso con gli italiani in un campo di prigionia in Kenia. Quando nel '45 ne esce si ritira in una capanna alle pendici del Monte Kenia vivendo di caccia, dipingendo e scrivendo ( Hugo Pratt disegnerà le copertine dei suoi romanzi facendone uno dei personaggi nel fumetto Gli Scorpioni del deserto). De Monfreid entra nel dizionario francese e nel 1958, all'età di 79 anni, viene dato per morto quando assieme al figlio Daniel sparisce per dieci giorni nel tentativo di raggiungere le isole Mauritius su di un piccolo cutter. È ormai un arzillo ottantenne, caro amico di Jean Cocteau, il quale spingerà per farlo eleggere all'Accademia di Francia, non verrà accettato per il suo passato fascista. De Monfreid non ne fa un dramma e ultraottantenne va ancora in barca finché la morte lo coglie nel '74 a 95 anni.
Un uomo che ha vissuto tante vite in una vita sola.