BORTOLETTI, GLI AVVERSARI SI CHIEDONO: " PERCHE' NON PARLI ? "
Ogni giorno dai media provengono attacchi al Commissario Straordinario dell’ASL di Salerno . Sindacati, politici, operatori od anche semplici “antipatizzanti”. Il Colonnello risponde con un sorriso ed il silenzio. Eppure gli affondi sono devastanti , non lo risparmiano neanche sul piano personale . Ciò nonostante la risposta dell’Ufficiale dei CC è : “ Sorrisi e silenzio”. Avverto gli ingenui : non è una questione di autocontrollo. A tal fine è assai interessante una riflessione di Carlo Jean (Docente di Studi strategici presso la LUISS-Guido Carli Presidente del Centro Studi di Geopolitica Economica – CSGE) sul VALORE DEL SILENZIO. Il docente prende spunto da Musashi Miyamoto –Il libro dei cinque anelli- e sul “principio della spada invisibile” (swordlessness), cioè “stringi forte la spada e nascondila dietro un sorriso”. Non capendo le intenzioni del nemico , l’avversario sarà costretto a dispendiosi impegni di energia per creare un varco nella difesa con costi e tempi maggiori. Per intenderci: “. Dal canto delle Sirene ci si può difendere più che dal silenzio". Il silenzio quando è scelta strategica è potenza. Il silenzio aumenta la flessibilità e l’ambiguità, consente di adeguare le proprie decisioni ed azioni alle circostanze contingenti e anche di ritirarsi senza particolari danni. In secondo luogo, “costa” meno delle parole. Le “urla del silenzio” sono spesso più efficaci dell’esplicitazione delle proprie intenzioni ed obiettivi, ed anche delle minacce esplicite che suscitano una reazione di orgoglio ed inducono a resistere. Basti al riguardo ricordare l’impressione di paura che nel Settecento e Ottocento facevano i silenziosi dispositivi della fanteria di linea di Sua Maestà Britannica, che le unità francesi non scalfivano con i loro canti, urla e rulli di tamburo. Le urla sono più funzionali al farsi coraggio che ad impaurire il nemico, dal peana della falange greca ai dolorosi canti degli Alpini. Il silenzio esprime forza e determina paura. Il silenzio svolge ruoli sia offensivi che difensivi come “ strategia del muro di gomma”, che Von Clausewitz definiva il “santo protettore della difesa”. Un moltiplicatore di potenza che logora l’attacco, fa scoprire lati deboli dell’avversario e consente di colpirlo con maggiore efficacia.
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