I POLITICI SALERNITANI NON "RACCOLGONO" ?
Ritorna in questi giorni per il rilancio dell’economia salernitana una “nuova proposta” concessione gratuita dei terreni demaniali abbandonati ed incolti da assegnare ai giovani per intraprendere attività imprenditoriali nel settore primario. (Luca Zaia, durante una visita istituzionale in Campania, annunciò: ‘Stiamo realizzando il censimento dei terreni demaniali coltivabili e già in primavera saremo in grado di assegnarli’). Tutte le strade sono ottime quando si propongono un rilancio dell’economia nazionale e dell’occupazione giovanile. La proposta ha avuto poco rilievo sulla stampa locale, eppure : agricoltura biologia, prodotti made in Italy, riscoperta dei prodotti della nostra tradizione agricola ( carciofi di paestum, la mela annurca, il pomodoro san Marzano, la viticoltura e così via). Potrebbe riaversi, sostenendo con tali iniziative l'incentivo alla “piccola proprietà” a sfavore dei grandi latifondi; si avrebbe una sorta di bonifica e ridestinazione dei terreni inutilizzati ed incolti; la ripopolazione del settore agricolo con manodopera italiana; la ristrutturazione del territorio e la riduzione delle esportazioni. Sarebbe una iniziativa già sperimenta ed anche con successo. Non per apologia ma ci fu già Benito Mussolini che nel 1931, solo sei anni dopo i primi provvedimenti della nuova politica agricola nazionale, fece sì che l'Italia riuscì ad eliminare un deficit sulla bilancia commerciale di 5 miliardi di lire ed a soddisfare quasi a pieno il suo fabbisogno di frumento, arrivando ad una produzione di 81 milioni di quintali battendo finanche i concorrenti americani. Visto che si parla tanto di rilancio dell'economia da parte dei bancocrati . Ma pare che, per ora, nessun politico raccoglie.
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