SALERNO 30/12/2009
IL PICCOLO COMMERCIANTE CAMPANO PIANGE……. ANCHE SOTTO LE LUCI D’ARTISTA.
La società moderna ha radicato in noi un sillogismo : “ Natale = ACQUISTI ”. Ma oggi non vogliamo farvi riflettere sui temi del consumismo, bensì sul settore che in queste feste soffrirà più di tutti l’impatto della crisi economica IL PICCOLO COMMERCIO e particolarmente quello campano ( gli artigiani , ambulanti, tabaccai, bar, edicolanti , etc..). Il messaggio è chiaro. Se la grande distribuzione nella nostra regione ( leggasi Vulcano- Nola - , Decathlon e Ikea- Meka – Casoria-, Centro commerciale Campano di Marcianise, Carrefour - Pontecagnano-), lamenta, impudentemente, una contrazione degli utili nonostante i grandi spazi a disposizione , i grandi capitali da investire in scorte , dubbi sulla specchiatezza di alcuni investitori, una fitta rete di distribuzione sul territorio che può compensare utili e perdite tra centri di vendita , cosa dovrebbe dire il piccolo commercio oramai accerchiato. Gli ultimi dati ISTAT sulle vendite al dettaglio mettono palesemente in evidenza, che a fronte del rialzo degli acquisti per la grande distribuzione organizzata si sia contrapposta la flessione delle vendite per le piccole superfici, con punte di ribasso pari circa al 4 % . Botteghe e piccoli esercizi di vicinato sono : sfiancati dall’immobilismo del governo regionale , con interessi volti a favorire il grande commercio come serbatoio elettorale , finalizzando le proprie azioni a sbloccare, esclusivamente , metri e metri quadrati di superfici destinate alle maxi distribuzioni ; compressi da una crisi economica, che al di là di ogni buon ottimismo, continua a depauperare i ceti medi ritenuti motore di ripresa commerciale; schiacciati dall’abusivismo Cino-africano , che a costi “ sottozero”, vende di tutto dappertutto, senza regole ( tasse , imposte , contributi, costi di esercizio …) ingrassando la camorra . Per il piccolo commercio occorre un intervento regionale forte, sotteso innanzitutto , a politiche di finanziamenti a fondo perduto UE, CIPE e contributi regionali per rompere l’accerchiamento, insieme alla riduzione della pressione fiscale, agevolazioni contributive, limitazione delle superfici alla grande distribuzione . Queste iniziative sosterrebbero chi è già sul mercato ed invoglierebbero altre persone con piccoli capitali a tentare l’avventura imprenditoriale. Non crediamo sia difficile comprendere che mettendo insieme tutti questi fattori il risultato è un aiuto alla ripartenza dell’economia regionale. Per ora i bottegai guardano le abbaglianti luci d’artista a Salerno, ma passato il natale a spegnersi con loro anche la speranza di una ripresa delle attività.
Magistrale articolo !
RispondiEliminaComplimenti.