sabato 30 marzo 2013


LE ASL , IL CONTENZIOSO E L’IMPOVERIMENTO DELLE FINANZE.
 

La separazione dei poteri è una pietra angolare del nostro ordinamento. Ma il corto circuito tra potere politico e giudiziario , per lo più  si verifica  – vedi ad esempio il caso della tentata chiusura dell’ospedale di Agropoli – nei casi in cui i manager e dirigenti  mal interpretano” le superiori disposizioni regionali. Il potere giudiziario interviene , e di fatto, si sostituisce al potere politico. E’ una dramma diffuso , soprattutto in Regione Campania , il cui disastro economico ha costretto Roma addirittura al commissariamento della sanità. Dunque il fenomeno manifesta i suoi effetti dirompenti attraverso una crescita esponenziale del contenzioso giudiziario. Ebbene le ASL ne sono afflitte, ma come spesso capita i manager ne parlano come una disgrazia loro capitata od ereditata, in vero esso è la malattia , non il virus che l’ha causata. Il virus nasce dalla cattiva gestione amministrativa,  da pressapochismo, superficialità, menefreghismo, incompetenza tecnica ed assenza totale di “amore” verso la COSA PUBBLICA.  I casi più ricorrenti sono rappresentati dalla miriade  di ricorsi proposti contro le ASL sia per crediti insoluti che in materia di rapporti di lavoro. Alla base la pessima gestione dei rapporti normativi con i dipendenti ed i creditori. La spirale non si fermerà fino a quando non si faranno pagare i veri colpevoli di questo disatro economico-gestionale-giudiziario. Il taglio al  moto perpetuo  si avrà  quando non inizieranno  a pagare di tasca propria chi ha procurato l’impoverimento,  il danno e l’inutile aggravio alle pubbliche finanze dato da un contenzioso evitabile.

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