giovedì 28 aprile 2011

1 MAGGIO SIA LA FESTA DELLA LIBERTA'
IMPORRE IL 1 MAGGIO L’APERTURA AI NEGOZIANTI E’ PARAGONATA ALLA DECISIONE CHE FU DI MUSSOLINI, NEL PERIODO FASCISTA, DI SOPPRIMERE LA FESTA E CELEBRARLA IL 21 APRILE INSIEME AL NATALE DI ROMA. MA NON CREDO CHE IL TUTTO SIA TANTO DIVERSO DALL’IMPORRE AI LAVORATORI DI NON POTER ANDARE A LAVORARE. OGNI IMPOSIZIONE SIA PER UN VERSO CHE DALL’ALTRO E’ ESPRESSIONE DI PRIVAZIONE E LIMITAZIONE DELLA LIBERTA’. CHE OGNUNO SIA LIBERO DI FESTEGGIARE IL 1 MAGGIO COME CREDE AL LAVORO O RIPOSANDOSI. DEL RESTO SE ANDARE O MENO A LAVORARE IL 1 MAGGIO NON E’ STATO MAI UN DIRITTO DI TUTTI I LAVORATORI - FORZE DI POLIZIA, FORZE ARMATE, OSPEDALI, ALBERGHIERI E CHISSA’ QUANTI ALTRI NON HANNO MAI POTUTO SCEGLIERE. LASCIAMO SPAZIO ALLA LIBERTA’ E NON ALLA RETORICA.

domenica 24 aprile 2011

25 aprile a Salerno: italiani divisi, in un'Italia divisa

In una Italia divisa dai regionalismi, dalle identità, dalle differenze reddituali e sociali, dalle religioni, dalla politica, dalle tifoserie calcistiche. Divia tra italiani e tra italiani e stranieri, e finanche tra i due leader salernitani - De Luca /Cirielli - ci si poteva aspettare una unitarietà d’interpretazione del 25 aprile? Certo che no. La festa non sarà unica fino a quando non si ammetterà la verità su via Rasella, sul macello crudele di già vinti e senz’armi. Se non si ammetterà la strage di Schio, dell’Ospedale psichiatrico di Vercelli , Codevigo, Mignagola, Costa d’oneglia e di Oderzo. Zone nelle quali sono morti familiari di fascisti senza responsabilità, giovani repubblichini a migliaia. E poi gli omicidi, tollerati dagli americani, di solitari di fascisti colpevoli di assassinio , ma anche innocenti con l’unica imputazione di professare la fede per il fascismo e di non averlo rinnegato. L'ignobile la mancanza del diritto alla sepoltura nei cimiteri ai giovani della RSI ed altre atrocità- in modo bipartisan - decritte da don Dario Zanini in Marzabotto e dintorni. L’altra storia, quella raccontata dai vincitori si conosce tutta e si riconosce nel 25 aprile, quella, diciamo in “camicia nera” fà fatica ad identificarvisi proprio per questi motivi. George L. Mosse – che di sicuro non può essere ritenuto un fascista – ha scritto nel libro Il Fascino del persecutore che la storia che deve essere raccontata è quella dei fatti, l'altra invece non può essere considerata storia ma cronaca di parte. Quest'ultima non aiuta a far comprendere che in una guerra soprattutto civile non ci sono vinti e vincitori , ma tutti sconfitti dagli eccessi d'incomprensione e dalla assenza di tollerenza. Il 25 aprile sarà la festa di tutti gli italiani quando si cercherà " (...) di dare valore ai sacrifici umani sostenuti durante il conflitto e non a utilizzarli per ideologie di parte(...).

mercoledì 13 aprile 2011

SONDAGGI ELETTORALI A SALERNO : UN ASINO CHE VOLA !

Già da un paio di giorni i quotidiani locali ci tempestano delle previsioni dei sondaggi alle comunali di Salerno. Una volta ci dicono che vinceranno le liste di Cirielli ma al secondo turno solo di misura, parafrasando i bookmakers – UNDER - ; altri invece prevedono una vittoria di De Luca al primo turno con una percentuale schiacciante - quindi OVER -. La stranezza è che dalle opinioni degli intervistati emerge che i salernitani prediligono sia l’uno che l’altro per le stesse ragioni: autoritarietà e decisionismo. Pertanto per i sondaggisti pare che, per piacere agli elettori salernitani bisogna essere dello stampo “ IO DECIDO CHE …. “. E’ evidente che risposte del genere vorrebbero ritagliare un profilo dell’elettore stanco della partitocrazia che vuole premiare un nuovo cesarismo senza mediazione. Ma come al solito, però, manca l’opinione di chi invece non crede più ai politici e che l’uomo della provvidenza sia solo un atteggiamento, un mezzo per raggiungere nel più breve tempo possibile i propri oscuri fini senza dar conto ad alcuno. A chi crediamo? Io vi dico aspettimo i risultati, altrimenti: " Guardate c'è un asino che vola".

mercoledì 6 aprile 2011

ELEZIONI DE LUCA VS.CIRIELLI E LA GABBIA DI TAMERLANO
Le elezioni comunali a Salerno saranno vinte da De Luca. Questa è una previsione piuttosto scontata , si tratta solo di appurare se al primo turno oppure al ballottaggio. ( come dire SCACCO MATTO IN DUE O IN PIU' MOSSE) . Risolta la prima questione, l’attenzione dei commentatori politici è : se per Cirielli and co. sarà una sconfitta di misura od una sonora bastonatura. Od ancora , quanti voti riuscirà a strappare Rosellina Masullo agli scontenti deluchiani e quanti ne riuscirà a carpire Salvatore Gagliano ai delusi cirielliani. Detto ciò , l’esito del risultato è nelle mani degli out-sider a loro sarà demandato il compito di sacramentare un’ affermazione o una memorabile débacle. Il resto lo decideranno i candidati delle maggiori liste, con il pericolo, per i neosindaci, restando in tema scacchistico, di imprigionarsi come nella mossa della gabbia di Tamerlano.

venerdì 1 aprile 2011

ATTACCHINAGGIO A SALERNO TUTTI CONTRO TUTTI
Con la primavera , come diceva il maestro “Da i verdi umidi margini. La violetta odora,col mandorlo s’infiora trillan gli uccelli a vol.” Così anche la campagna elettorale s’infiora con la guerra dei manifesti e i candidati come gli uccelli trillano dappertutto. Sedi elettorali, manifesti, volantini, bigliettini , sms, e mail di tutto e di più. Ma la cosa che colpisce particolarmente è che mentre la campagna elettorale vede principalmente due fronti “ideologici” tra virgolette s’intende : De Luca vs. Ferrazzano ( ma leggi Cirielli) con l’outsider Rosellina Masullo quindi diciamo 1 contro 1 ; c’è un’altra guerra ed è quella dei manifesti per la quale è tutti contro tutti . I deluchiani coprono i cirilliani, i gaglianini coprono in modo bipartisan, sia i primi che i secondi, ma il colmo è che si coprono anche candidati della stessa lista, quindi tra loro. Forse è un messaggio subliminale ci vogliono dire “ che non solo non sono buoni gli avversari e gli alleati ma neppure taluni confratelli “. Ed allora mi affiorano i ricordi delle campagne elettorali degli anni ’70 ed ’80 - come la poesia in apertura - dove sulla sezione in compagnia di altri, che oggi sono affermati professionisti anche della politica, si ripeteva il rito: colletta, scopa, secchio, acqua e colla, immancabilmente in scatola gialla con banda nera marca Shulz e bastone , per evitare i grumi, s’intende. Orario di uscita 4/5 del mattino e si andavano a coprire i manifesti degli avversari principalmente - compagni dei camerati e viceversa- il tutto gratuito. Questa era la palestra del militante. E quando malauguratamente gli avversari s’ incrociavano, la rissa era assicurata. Tutto per la goduria di uscire al mattino e vedere il paese tappezzato con l'amato simbolo del tuo partito e verdi di rabbia gli avversari che casomai erano usciti un’ora prima di noi . Ora gli attacchini sono extracomunitari o dell’est per 100 euro ti incollano anche Maria Vergine; quando escono massimizzano e lo fanno anche per due o tre candidati alla volta e poi come state vedendo, anche fuori dagli spazi elettorali ( ora sono soprattutto i deluchiani, ma presto si adegueranno quasi tutti). Figuriamoci cosa può fregarsene il prezzolato attacchino sul di chi è il manifesto che copre. E questo è un altro prezzo che paga la politica che ha ucciso l'ideologia. Intanto, forse i candidati non l'hanno ancora capito, ma la guerra del copro io e copri tu ha un solo effetto: renderli INVISIBILI TUTTI.