mercoledì 29 dicembre 2010

AIUTATECI A VIVERE SALERNO IN BICICLETTA !!!
Le amministrazioni locali di Salerno hanno l’obbligo di provare e riprovare a spingere i cittadini salernitani all’uso quotidiano della bicicletta. Incalzare in quest’opera di proselitismo significa per il centro città di Salerno realizzare gli stessi effetti benefici di una raccolta differenziata , proprio perché la situazione smog e traffico è diventa insostenibile, Ed allora immaginiamo per un attimo che gli abitanti di Salerno, o di chi vive in quasi centro, nonché i non residenti che vengono in città prendendo la macchina e, trovino disponibili dei punti di noleggio bici, segway e similari; ed immaginiamo , presupposta una mappa di percorsi ciclabili – esagerando – ma all’inizio anche senza, ma che comunque i più lasciano la macchina e prendendo la bici per andare in Tribunale, al Comune in provincia per shooping ed altro con un servizio sponsorizzato dal Comune di Salerno che vi permette di usare le biciclette gratuitamente pagando una tassa annuale di 12,50 Euro come a Firenze. E parallelamente l’Amministrazione Comunale inizi un percorso di scolarizzazione volto a favorire sempre più l’utilizzo della bicicletta fornendo ai cittadini diversi e numerosi servizi. Iniziando a far attraversare la nostra città da piste ciclabili, pensando ad itinerari strategici, dotando la città di un servizio sempre più capillare di noleggio, velo stazione, una segnaletica moderna e le rastrelliere antifurto. I risultati? 1) Una maggiore mobilità essendo la bici un mezzo accessibile a tutti e utilizzabile da tutti per la sua facilità di guida, non ha problemi di parcheggio e si muove anche entro zone pedonali. 2) La bici concorre alla riduzione del traffico e infatti se un certo numero di cittadini motorizzati passassero al non-motorizzato, ci sarebbe una forte diminuzione delle auto circolanti e una corrispettiva riduzione del traffico. 3) La diminuzione dello stress e soprattutto dei chili in più con grande gioia del cuore e dell’apparato respiratorio. 4) Sensibile riduzione dell’inquinamento atmosferico e acustico e quindi l’eventuale scelta di una politica a favore delle due ruote apporterebbe minori costi in termini di spese sanitarie e per l’ambiente che non avrebbe bisogno più degli interventi per la limitazione delle emissioni come l’interruzione della circolazione veicolare in determinati periodi. 5) La bici causa incidenti di lieve entità (casomai li subisce), ha un ridotto consumo di spazio e in questo periodo dove non si trova più un varco tra una auto e l’altra, neanche per attraversare con un passeggino ( e le mamme lo sanno benissimo), la bici potrebbe rappresentare un’ottima soluzione per risolvere questo essenziale problema e costituire così anche un buon investimento. 6) La bici ha una velocità almeno pari a quelle delle auto in città. Infatti nelle ore di punta un tragitto compiuto in macchina ha una velocità media inferiore ai 10 km/h mentre la bici, ove ne avesse la possibilità, si muove con velocità ben superiore e si può dire che il tempo impiegato si può calcolare come la velocità media moltiplicato per la distanza, dato che non ci sono tempi morti quali la ricerca del parcheggio. 7) Le due ruote ecologiche sono economiche da acquistare, mantenere e utilizzare. Questo è un vantaggio non solo personale ma anche a livello pubblico per le amministrazioni che desiderano incentivare l’uso della bici. Infatti la costruzione delle piste ciclabili ha un costo di gran lunga inferiore rispetto alle strade : investire nel campo della mobilità ciclistica si tradurrebbe in un risparmio per le casse pubbliche e in un aumento del numero degli utenti delle due ruote non motorizzate che sarebbero attirati da una rete più efficiente ed estesa. Oramai da anni giro in bici per Salerno e dintorni e vi posso assicurare che la società dell’automobile è il passato, il futuro è la bicicletta anche se gli urbanisti ed i sindaci di molte città trovano difficoltà ad accorgersene.
Ci provate ?

giovedì 16 dicembre 2010


Salerno e i firmatari del MANIFESTO DELLA RAZZA
Tra i vantaggi che ci sono di girare ESCLUSIVAMENTE in bicicletta per Salerno è quello di poter osservare quello che ti circonda con estrema calma e senso di contemplazione, però questa mi è sfuggita e me l'ha segnalata Mauro che ha scoperto che nei pressi del GS zona san leonardo c’è una traversa intitolata a Sabato Visco . Molti diranno e chi è ? Beh , scopriamolo insieme. Sabato Visco nato a (Torchiara, 9 aprile 1888 – Roma, 1º maggio 1971) è stato un fisiologo e politico italiano, illustre nutrizionista. E fin qui tutto bene poi si scopre che fu uno dei sostenitori della politica razzista in Italia durante il regime fascista. Che i suoi successi accademici furono legati all’aver partecipato all'impresa di Fiume, e successivamente deputato fascista. Nel 1931 fu nominato professore ordinario di fisiologia generale nell'Università di Roma, succedendo a Giulio Fano, fu poi preside della Facoltà di Scienze dell'Università di Roma, segretario del Comitato Biologico del Consiglio Nazionale delle Ricerche, fondatore (nel 1936) e direttore dell'Istituto Nazionale di Biologia (attuale Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione), socio dell'Accademia Nazionale dei Lincei/Accademia d'Italia. Il Magnifico Visco svolse un ruolo di primaria importanza nella politica razziale del regime fascista: fu primo firmatario del «Manifesto degli Scienziati razzisti» (15 luglio 1938). Partecipò alla fondazione della rivista La difesa della razza . In un intervento alla Camera, nella primavera del 1939, Visco dichiarò che l'università italiana perdeva i docenti ebrei «con la più serena indifferenza», e che anzi ne guadagnava in «unità spirituale». Il 4 gennaio 1946, a fascismo finito, una commissione di epurazione, presieduta da Benedetto Croce e Vincenzo Rivera, lo dichiarò decaduto dall'Accademia dei Lincei . Visco riottenne , poi, la cattedra di fisiologia, la presidenza della facoltà di Scienze all'università di Roma e la direzione dell'Istituto nazionale della nutrizione, grazie all'abilità nel trovare appoggi all'interno dei maggiori partiti politici italiani riciclandosi come antifascista. Per diverse ragioni sarebbe meglio togliere la titolazione della stada salernitana a Sabato Visco e forse una maggiore attenzione da parte dei comunali , non guasterebbe. Si dia una rilettura dei 10 punti apparsi sulla rivista "La Difesa della razza" del marzo 1942. 1. Le razze umane esistono. 2. Esistono grandi razze e piccole razze. 3. Il concetto di razza è puramente ideologico. 4. La popolazione dell'Italia attuale è ariana. 5. La composizione razziale dell'Italia è immutata da un millennio. 6. Esiste ormai una pura razza italiana. 7. La questione del razzismo in Italia deve essere trattata da un punto di vista puramente biologico, senza intenzioni filosofiche o religiose. 8. È necessario fare una netta distinzione tra Mediterranei, Orientali e Africani. 9. Gli ebrei non appartengono alla razza italiana. 10. Nessun ibridismo deve contaminare la pura razza italiana.
Ed io mi trovo spesso a dover difendere uomini come Julius Evola proprio contro questi "CELEBRATORI"? Quanto meno Evola è rimasto coerente con il suo pensiero fino alla fine dei suoi giorni. E forse è proprio questo il problema.

lunedì 13 dicembre 2010

Caro Sindaco Babbo Natale – on. Vincenzo De Luca , vorrei , nella mia letterina che si realizzassero alcuni desideri per cose che non riguardano solo me, ma coinvolgono tutti gli abitanti del Carmine . 1) Vorrei che via Giovanni Centola – trav. PIO XI – fosse più illuminata visto che sono rimasti solo due punti luce , su 4 , ed uno di questi funziona ad intermittenza= totale un solo punto luce; 2) Vorrei che sul marciapiede di via Giovanni Centola, 4 non parcheggiassero più le macchine perché , tutti gli abitanti per accedere alla proprie abitazioni devono camminare in mezzo alla strada. I vigili fanno ogni tanto qualche multa, ma riparcheggiano puntualmente , quindi vorrei che fossero messi dei dissuasori. 3) I marciapiedi sono abbastanza grandi in via Centola per mettere i dissuasori - cfr. zona Tortorella - quindi il capo dell’Ufficio tecnico, che pare abbia detto che la cosa non si può fare, ha un metro troppo flessibile. 4) Vorrei che si allagasse il marciapiede di via PIO XI dove quanto passano macchine ed autobus, tra l’altro ad alta velocità e per pochi centimetri i pedoni, da soli e/o con passeggini non vengono investiti. Presto o tardi ci scapperà il morto. 5) Vorrei che vi fosse più controlli di pubblica sicurezza davanti alla UILDM dove si attardano ubriachi extracomunitari di origine rumena e russa al punto da diventare molesti. 6) Vorrei che fosse riaperto il passaggio dalla UILDM che porta in zona APOLLO impedirebbe il transito all’interno dell’ASL di Via Vernieri, che presto verrà chiuso ed obbligherà i cittadini e gioventù scolastica a fare un lungo giro nel traffico, quando poi i lavori all’interno del centro pare, l’abbiamo pagato con i soldi nostri. Ora. Seppure non sono stato buonissimo di certo , in compensazione lo sono stati le centinaia di anziani e bambini che vivono sul Carmine . Ed allora a me il carbone ed a tutti gli altri i desideri realizzati?

domenica 5 dicembre 2010

DE LUCA:.....ACQUA.
In questi giorni a Salerno affissi ai muri della città ci sono manifesti d'informazione e sensibilizzazione sulla gravità delle decisioni politiche in materia di privatizzazione della gestione degli impianti per l’erogazione dell’acqua, ma più efficaciemnte dobbia dire “ PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA”.Cosa dice la quasi legge: se gli impianti restano un Ente pubblico, ci si muove nell’ambito del diritto pubblico appunto, una SpA, anche se a totale capitale pubblico, rientra in quello del diritto privato – bilanci in pareggio e profilo welfare - ; mentre se la gestione diviene privatizzata la conseguenza è l’ aumento delle tariffe. L'esempio più eclatante è la Toscana, regione in cui numerosi comuni hanno affidato la gestione del SII a società miste che, puntando all'ottenimento del massimo guadagno, hanno aumentato le tariffe, diminuito la manutenzione e ridotto gli organici. Il risultato è che tra le prime 3 città per le bollette più care, 2 sono toscane cioè Arezzo e Prato. L’acqua è un bene comune dell’umanità, un bene pubblico che appartiene a tutti, non una fonte di ricchezza per imprenditori e società. L’unico modo per impedire questo processo, è presentare in comune una proposta di delibera in cui si chiede di riconoscere che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica. Questa definizione è pienamente legittima, in quanto l’Unione Europea demanda ai singoli Stati membri, il fatto di definire quali siano i servizi a rilevanza economica e quali privi di rilevanza economica, e la normativa del nostro Paese non si è mai pronunciata esplicitamente in questa direzione. Con tale operazione, il Comune avrà la potestà di decidere quale forma gestionale intenderà adottare per la gestione del servizio idrico in quanto servizio privo di rilevanza economica, en quindi, scegliere di affidarlo direttamente ad un’Azienda speciale consortile da esso costituita. E' necessario che la considerazione di tutti noi verso questo problema sia altissima, in quanto molte multinazionali hanno da diversi anni posto in essere strategie su questa risorsa immensa, che è l'acqua. Leggete sulla rivista di geopolica Eurasia un articolo di Carlos A. Pereyra Mele e le manovre degli stati burrattini delle multinazionali sul problema dellìacqua come patrimonio dell'umanità. Nel prossimo intervento vi informerò del seguito.