COMUNICATO A TUTTI I
CITTADINI
sabato 31 marzo 2012
mercoledì 28 marzo 2012
TRASFERIMENTI INFERMIERI ALL’ASL : RIDIAMO O PIANGIAMO???
E’ notizia dal clamore soffuso, che all’ASL di Salerno ed alla Azienda San Leonardo 44 dipendenti di ruolo dell’area sanitaria stanno vivendo ore di ansia e sconcerto. Questa la vicenda. Premesso che l’ASL di Salerno e il Sam Leonardo sono due entità giuridiche diverse, per cui diversi infermieri in servizio al San Leonado e plessi annessi ( Cava,Da procida,Mercato San Severino) ,a fronte di una richiesta di personale dal parte dell’ASL di Salerno, hanno presentano domanda per essere lì trasferiti. L’ASL di Salerno ha accettato le richieste ad accogliere i “ leonardini” presso i propri ospedali. Il trasferimento degli infermieri rinforzerebbe l’ASL di Bortoletti , ma indebolirebbe l’Azienda San Leonardo, al punto da dover costringere il suo DG a chiudere reparti , se non ospedali. Insomma la vecchia storia della coperta troppo corta. Dopo le proteste di Bianchi , i trasferimenti vengono sospesi dall’ASL del subcommissario Caropreso ( Bortoletti era a mandato scaduto). Poi è ritornato Bortoletti che ha annullato la deliberazione di sospensione della Caropreso e riavviato la procedura di raccoglimento dei leonardini. Altre proteste di Bianchi e così, è intervenuta la Regione Campania che resasi conto che la situazione era da codice rosso, con piglio autoritario ha emanato un decreto che di fatto bloccava tutti i trasferimenti. A quel punto l’ASL invia dei telegrammi e dice “ Ragazzi purtroppo abbiamo scherzato; come non detto” . E gli infermieri non vengono più. Però leggi e rileggi il decreto regionale e c’è uno spiraglio: “… i dipendenti che voglio andare via dalla propria azienda ed hanno il lasciapassare, per intenderci una autorizzazione rilasciata dal San Leonardo, possono passare con l’ASL ed andar via. Senza perderci nei meandri delle norme nazionali e contrattuali ( preavviso, tacito assenso etc…) tra ieri e l’altro ieri è arrivata una lettera dell’ASL di Salerno che dice a 44 richiedenti il trasferimento voi con il nulla-osta prendete servizio e diventate aslini . A quel punto i 44, sono con la valigia sul letto , ma arriva un telegramma dal San Leonardo, che in buona sostanza gli dice: “ Bortoletti può scrivere quello che vuole ma se vi muovete dal San Leonardo sarete licenziati, se non peggio!!!” Senza parlare, poi, dei restanti 100 che hanno presentato domanda e si reputano discriminati - ed hanno già chiamato l’avvocato-. Poi ieri pomeriggio incontro in V^ commissione dove per adesso si congela tutta la procedura ed i leonardini devono disfare le valige. Insomma incertezza tout-court.
E con loro anche noi siamo incerti, vista tutta vicenda come è andata : CHE FACCIAMO RIDIAMO O PIANGIAMO???
venerdì 23 marzo 2012
La guerra ai cafoni annunciata dal Sindaco di Salerno è da condividere e sostenere. E’ noto che la politica dei divieti assume i caratteri demagogici quando: posto il divieto per esso vi è solo una sanzione figurativa e non un meccanismo efficiente di controllo e repressione. Il Sindaco, pur mobilitando tutte le risorse umane disponibili in questa battaglia di civiltà, non può raggiungere l’obbiettivo senza che i cittadini educati e rispettosi lo aiutino . Dobbiamo impegnarci perché i veramente salernitani che hanno a cuore le sorti della propria città la difendano e proteggano da quelli che un tempo abbiamo chiamato “ GLI ORCHI”. Però , è altrettanto necessario che i vigili urbani deputati al controllo recepiscano il sostegno della cittadinanza che dovrebbe segnalare, denunciare, fotografare e filmare le inciviltà. E’ ai controllori - che dobbiamo essere anche noi - a cui rivolgere il primo appello alla mobilitazione, acché siano parte, anzi primi attori di una rivoluzione che il Sindaco stà proponendo ai SALERNITANI. La cafonaggine non si assume per nascita essa è alimentata dalla mancanza di repressione che induce il cafone a ritenere che il suo comportamento è legittimo per consuetudine, visto che mai nessuno lo ha censurato. Un esempio storico è di memoria fascista. Forse non tutti sanno che Mussolini imposte il divieto di fumo nei cinema e tale divieto fu puntualmente disatteso perché nessuna azione repressiva venne posta in essere dalla polizia di regime. Uno statista ( o forse stragista) W.C. ebbe a dire: “Se due persone fumano sotto il cartello "divieto di fumare" gli fai la multa, se venti persone fumano sotto il cartello "divieto di fumare" chiedi loro di spostarsi, se duecento persone fumano sotto il cartello "divieto di fumare" togli il cartello”. Combattiamo questo pericolo.
giovedì 22 marzo 2012
SELVAGGI PER CONSUETUDINE
Perché via Giovanni Centola sfugge alla campagna di “repressione” di sosta selvaggia?. Eppure vi sono vigili urbani che presidiano, a questo punto dobbiamo pensare, immobili all’incrocio della discesa di via Pio XI. Da lì arrivare a via Centola non è certo una scarpinata. Il problema è che seppure venissero e sono venuti 2 giorni fa, immediatamente dopo, riarrivano i selvaggi e riparcheggiano sul marciapiede, questo perché si è consolidata nell’incivile automobilista la convinzione che si può sostare nella stradina impunemente, per consuetudine – comportamento che mai sanzionato nel tempo ha indotto l’indisciplinato a ritenere legittimo parcheggiare sul marciapiede - . Forse il caso di pensare a soluzioni tipo : telecamere o dissuasori ???
martedì 20 marzo 2012
La droga chiamata progresso
La questione del Tav, che ha visto migliaia di persone manifestare in 50 città oltre che in valle, travalica la Val di Susa e il legittimo interesse dei suoi abitanti a non veder sconciato il proprio territorio, l'ambientalismo, l'amianto, le compensazioni, le economie o le diseconomie che, a seconda dei punti di vista, il traforo comporterebbe. I No-Tav (fatta la tara dei vandali), come ha capito benissimo il ministro Corrado Clini, “sono contrari allo Sviluppo, la loro è una battaglia ideologica”. Ma non meno ideologica è la posizione di chi (fatta anche qui la tara sulle speculazioni e le mazzette) sostiene che il Tav è necessario alla crescita e allo Sviluppo.
“Il Progresso non ha partorito l'uomo migliore, una società migliore e comincia a essere una minaccia per il genere umano”. Chi l'ha detto? Un valligiano, un “Aska”, un anarco-insurrezionalista? Lo ha detto Papa Ratzinger quando era ancora cardinale. Probabilmente Ratzinger si riferiva soprattutto alla decadenza etica (anche se l'ultima parte della frase adombra la catastrofe ambientale) che a noi qui non interessa perché siamo persuasi che dal punto di vista morale l'uomo non è mai cambiato.
La conoscenza infatti è cumulativa, il senso etico no. Io ne so sicuramente di più di mio padre e di mio nonno, ma non sono necessariamente migliore, dal punto di vista etico, di mio padre o di mio nonno. Quello che per me conta è il rapporto fra lo Sviluppo e la qualità della vita.
Perché, oltre al traforo della Val di Susa, dobbiamo costruire altre 300 fra grandi e piccole opere?
“Perché la nostra Penisola –come si è espresso Monti –non si distacchi lentamente dall'Europa”. Insomma, per rimanere competitivi. Ma lo stesso devono fare, se vogliono sopravvivere, non solo gli altri Paesi europei ma tutti quelli che sono entrati nel modello di sviluppo occidentale.
La “Ricchezza delle Nazioni”, inzuppate di infrastrutture, aumenta, ma ciò passa sul massacro delle popolazioni che, oltre a veder sconciato il proprio ambiente, devono lavorare di più, guadagnare di meno e in larghi strati impoverirsi. Facciamo solo un piccolo esempio. Fino a 50 anni fa, in Italia, in famiglia lavorava uno solo e bastava, ora devono farlo tutti e due e spesso non è sufficiente. Tutte queste geremiadi sulle donne che non hanno lavoro sono in funzione del sistema, non delle donne. Molte che non lo hanno certo lo vorrebbero, ma forse molte di più che preferirebbero farne a meno, per stare accanto ai figli, sono costrette a trovarselo. Per uscire da questa fourchette ci vorrebbe un accordo mondiale per abbassare i livelli della competizione invece di alzarne continuamente l'asticella. Ma questo le leadership non lo capiscono o fanno finta di non capirlo. Noi non abbiamo bisogno di andare sempre più veloci, ma di vivere meglio. E su questo piano l'attuale modello di sviluppo, nato con la Rivoluzione industriale, ha fatto degli sfracelli.
Diamo alcuni, semplici, dati. Nel 1650, in Europa, i suicidi erano il 2,6 per 100mila abitanti. Nel 1850, un secolo dopo il “take off” industriale, erano il 6,9 (triplicati), oggi sono il 20 per 100 mila abitanti (decuplicati). E naturalmente il suicidio è solo la punta dell'iceberg di un disagio esistenziale infinitamente più diffuso e tanto più lo è proprio nei Paesi di maggiore “benessere ”.
L'alcolismo di massa nasce con la Rivoluzione industriale.
Nevrosi e depressione sono malattie della Modernità, all'inizio colpirono i ceti benestanti, la borghesia (Freud insegna), oggi riguardano tutte le fasce della popolazione. Negli Stati Uniti, Paese di punta del modello, 566 americani su mille fanno uso abituale di psicofarmaci, cioè un abitante su due non sta bene nella propria pelle. La costante estensione dell'uso della droga è sotto gli occhi di tutti.
E cosa vogliono fare le leadership mondiali su di noi, cavalli già abbondantemente dopati e con la schiuma alla bocca?
Drogarci ancora di più, farci andare ancora più veloci, cementificarci ulteriormente, costringerci a lavorare come asini al basto, incrementando la nevrosi e la depressione per poi riempirci di medicina tecnologica per reggere lo stress ed essere all'altezza della competizione divenuta globale. E tutto questo, quando in buona fede, per inseguire il Mito dello Sviluppo, per non rinunciare alla Fata Morgana delle “sorti meravigliose e progressive” che appartengono sia alla cultura della destra che della sinistra.
Tutto ciò ha un senso? Un senso umano, dico?
Ma verrà un giorno, vicino, in cui l'ultimo capello farà crollare il cammello. E allora non saranno più quattro valligiani o degli anarchici spelacchiati, ma le folle deluse, frustrate ed esasperate, di ogni mondo, a rovesciare il tavolo, avendo compreso, alla fine, che, per parafrasare Goethe, lo spirito faustiano, lo spirito dell'Occidente, opera eternamente il Bene ma realizza eternamente il Male.
Massimo Fini
Il Fatto Quotidiano, martedì 6 marzo 2012
domenica 18 marzo 2012
SALERNO CIVILE- SALERNO INCIVILE
Il progetto genitori in libertà è iniziativa lodevole che consente di annoverare Salerno tra città di livello pari a Bologna e Parma. Sindaco stiamo facendo Salerno, poi resta il difficile: FARE I SALERNITANI. Date un'occhiata alle foto precedenti sul parcheggio selvaggio a via Giovanni Centola , questa compresa. Non vi è dubbio che bisogna lavorare ancora molto, per fare taluni salernitani.
( ore 19.45 del 17 marzo 2012)
sabato 17 marzo 2012
SALERNO:
AAA CERCASI FESSI DISPOSTI A PAGARE LA MALAPOLITICA
venerdì 16 marzo 2012
OPERAZIONE TUTELA PARCHEGGIO SELVAGGIO
MA I VIGILI URBANI QUALE OPERAZIONE SOSTA SELVAGGIA STANNO FACENDO???. QUESTA E' VIA GIOVANNI CENTOLA NEL CENTRO DI SALERNO
lunedì 12 marzo 2012
PER LA FESTA DELLE DONNE A MODO MIO
Una donna sta passeggiando in un bosco ,quando si imbatte in un'antica lampada ad olio. La strofinarla e appare il Genio: "Posso esprimere tre desideri?" - chiede la donna. " Una volta forse ma ora è tutto cambiato - dice il genio- a causa della recessione, della globalizzazione, dell'inflazione, di tutte le altre menate mondiali. Posso offrirti un solo desiderio . La donna allora prende una cartina geografica e dice: "In tal caso, vorrei la pace in Medio Oriente. Vorrei che questi Paesi la smettessero di farsi la guerra! Dai un’occhiata a questa cartina. Il Genio butta un occhio alla cartina e sbotta: "Ma accidenti, questi paesi sono in guerra da tempi lontanissimi! Non credo di poterci fare niente, sono potente ma non così tanto! Assolutamente niente da fare. Non pensarci neppure. Dai, chiedimi qualche altra cosa ". La donna ci pensa un po', e dice "Non sono mai riuscita a trovare l'uomo giusto: un uomo sensibile e affettuoso, colto e intelligente, che mi faccia ridere, che mi rispetti, che sappia capirmi e sostenermi, un amante premuroso che mi riempia di complimenti, e mi faccia sentire desiderata, e non passi tutto il tempo a guardare il calcio in tv, ma mi porti ogni giorno la colazione a letto e non mi tradisca... "
E il Genio sospirando.... “damme qua, famme un po' rivedè stà cazzo de cartina....... “
venerdì 9 marzo 2012
IL DISCORSO SUL BIVACCO
Non voglio scrivere del primo discorso di Benito Mussoli come Presidente del Consiglio ( anche perché era il discorso del bivacco) ma voglio mostrarvi come i salernitani trovano, e molti lasciano, la loro città la domenica mattina sul lungomare e nella zona porto. L’inciviltà ha toccato livelli preoccupanti e la crisi economica non aiuta di certo. Molti scelgono il lungomare quale ristorante all’aperto e non hanno neppure l’accortezza di lasciare pulita la zona e le panchine utilizzate. Veri e propri bivacchi di lavoratori stranieri sul molo e sul lungomare con piatti, bicchieri, coltelli forchette e pentolini e giovani che la sera bevono e mangiano lasciando plastica , vetro e cartacce ovunque. I controlli per fermare i bivacchi e la pulizia dove gli orchi hanno sporcato sono inesistenti. Non è uno spettacolo degno di una città che si candida a livelli europei. COMPLIMENTI A QUESTI CITTADINI, A QUESTI STRANIERI CHE GENTILMENTE OSPITIAMO ED AI COMUNALI ADDETTI.
giovedì 8 marzo 2012
ALLA FACCIA DELL'OPERAZIONE SOSTA SELVAGGIA!!!
I giornali del 7 ed 8 marzo hanno riempito colonne sull'operazione sosta selvaggia al Carmine. Guardate le foto sopra, l'operazione non sembra affatto riuscita a Via Giovanni Centola. Nessun carro attrezzi, nessun vigile, come al solito del resto. Ma a via Centola il marciapiede è un'area riservata di parcheggio auto. Ma vuoi vedere che anche in via Centola ci sono gli intoccabili?
ERETICI E NON CONFORMI
Dopo l’ assassinio del MSI-DN
un’infinità di partiti sono nati per perpetuare il progetto originario e non
cancellare decenni di lotta e la memoria di giovani morti ammazzati per difendere l’IDEA. AN, Fiamma Tricolore, Lista
Mussolini, Lista tricolore, un’ infinità di liste civiche e, poi
l’ultimo nato La Destra di Storace. Per quest’ultima neoformazione in
Campania, dove è presente ( o
non-presente) il consigliere regionale Carlo Aveta unico eletto. Proprio dalla formazione campana vi è stata la
fuori uscita di diversi dirigenti, ben 18 e la Destra di Storace è decapitata
proprio di coloro che l’avevano fatta nascere e crescere. Io non credo sia un motivo di quadri, organizzazione e tant’altro, il punto stà nell’impossibilità di veder riproporre un
modello di movimento , seppure riveduto e corretto, che non potrà mai più
esserci e nel quale , soprattutto quelli della Destra Sociale, non avranno mai più l’opportunità di una
rappresentanza partitica. Di ciò è necessario convincersi. Eppure oggi, in una società onnivora, dove il forte diventa sempre più forte ed
il debole è schiacciato, ci sarebbe bisogno di lotte sociali e di un impegno militante. Ma per quello che è stato non è possibile ritrovare o proporre tali
progetti partitici in Italia. Ed allora qualcuno ha
detto : “ Coltiviamo le anime”
non rendiamole aride continuiamo a leggere ed a studiare i nostri autori , i
nostri maestri, i nostri testi e
diffondiamone le idee. In un sistema disgregato, o aggregato per macrolobby, dobbiamo utilizzare ogni
mezzo , ogni struttura, ogni istituzione, infiltriando e diffondendo la nostra IDEA di
vita. I partiti sono gabbie per le menti libere. Ma se in una ed in una sola battaglia da chiunque
sostenuta “ appare l’IDEA in frammenti meritevoli” sosteniamola anche in modo non conforme per
far sì che essa prevalga. Nessuno è nostro avversario se non chi vuole la morte dell'IDEA e con la morte si può giocare a scacchi.
domenica 4 marzo 2012
De Luca – Via Centola e la Corte dei Conti.
PIU' MARCIAPIEDE E MENO GADGET
I cittadini di via Giovanni
Centola ( perpendicolare di via Pio XI ) hanno perso , tra i vari diritti,
quello all’uso del marciapiede. Gli appelli a De Luca sono rimasti inascoltati e
l’incolumità degli abitanti del quartiere, obbligati a camminare in mezzo alla
strada, è sempre in pericolo. Ciò posto, vista la negligenza e la strafottenza delle autorità
comunali che è un oltraggio al vivere civile ,stò meditando su una soluzione alternativa: e se denunciassimo il sindaco di Salerno alla Procura regionale
della Corte dei Conti- via Fuorigrotta
ex caserma Caracciolo Napoli - per danni all’erario. Pensateci. In via
Centola parcheggiano abusivamente dalle 10 auto al giorno. La multa per
parcheggio su marciapiede è di €. 74,00 moltiplicato per 365 giorni , ( visto che i vigili in zona non vengono quasi mai) costituisce un minor incasso per il Comune di €. 270.100,00 all’anno. Poi stiamo denunciando tale abuso da almeno 3
anni. Forse è il caso che iniziamo a pensare a soluzioni draconiane, per lo meno il danno che subiamo ogni giorno
lo compensiamo rimpinguando le casse del Comune, seppure con la grana del
Sindaco De Luca.
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